Mezzo secolo di attività: questo il traguardo raggiunto dal Bordignon Group di Rosà. Lo slogan “Stronger together (Forti insieme)”, coniato per l’anniversario, celebra a tutto tondo una tipica azienda veneta.
«Cinquant’anni di traguardi progressivamente raggiunti, con laboriosità, determinazione e sacrifici», dichiara la cofondatrice, Anna Loro, che, insieme al marito Giuseppe Bordignon, ha visto crescere la sua “bottega” in origine denominata Galvanica Loro, nata il 23 settembre 1972 con 5 dipendenti, che oggi sono diventati 300 collaboratori.
Una storia imprenditoriale tutta italiana, in cui famiglia e determinazione hanno sostenuto un percorso che oggi colloca l’impresa rosatese nel tempio delle eccellenze nella produzione di Zincatura Elettrolitica.
L’anniversario è stato suggellato il 23 settembre dalla presenza del sindaco di Rosà, Elena Mezzalira, e e dell’assessore regionale Manuela Lanzarin. Quest’ultima ha consegnato alla famiglia Bordignon, una simbolica bandiera del Veneto a semplice testimonianza di condivisione delle Istituzioni di ruolo, attività e presenza di una realtà aziendale sorta come piccola impresa ed ora diventata un solido gruppo industriale, con proprie sedi in Italia e all’estero e un fatturato che nel 2022 raggiungerà i 50 milioni di euro.
In questo contesto di festa per un giorno, o meglio per una sera, i capannoni della Zincheria Valbrenta si sono fermati, per un momento di riflessione sull’attuale situazione socio economica mondiale e nazionale. Crisi o rivoluzione: questo il titolo leggermente provocatorio scelto per la festa di compleanno aziendale e argomentato da Sebastiano Barisoni, vicedirettore di Radio 24 Il Sole 24 ore, che ha intrattenuto il numeroso pubblico presente.
L’irriverente e simpatico conduttore della trasmissione radiofonica quotidiana Focus Economia si è cimentato in un’analisi dei diversi ed inediti meccanismi economico – finanziari che stanno radicalmente cambiando i modelli di produzione, distribuzione e consumo nel mondo.
Oggi lo sguardo sul futuro è cambiato
Secondo Barisoni «il futuro non è più quello che intendevamo una volta, e non sarà più come prima! Oggi si naviga a vista senza alcuna consapevolezza oltre a quello che si vede. Non esiste più una prospettiva e visione del futuro» .
Obiettivamente se calcoliamo i soli sconvolgimenti degli ultimi due anni, dalla Pandemia al conflitto bellico internazionale in corso, al netto delle parziali riprese economiche, per chiunque, dalla massaia al lavoratore, dal professionista all’imprenditore, è diventato impossibile valutare qualsiasi attività economica nel classico medio – lungo periodo, metodo al quale ci eravamo abituati. Il senso del futuro sembra “abrogato” dalle nuove “leggi” che gli eventi contemporanei ci stanno consegnando.
È pur vero che nella storia dell’uomo, le evoluzioni socio economiche hanno sempre alternato situazioni di crisi con stravolgimenti ed azioni rivoluzionarie di radicale cambiamento.
In Italia stiamo attraversando una crisi o una rivoluzione?
Per il giornalista del Sole 24 ore «l’inflazione nel nostro paese ha raggiunto il livello più alto dal 1980: a settembre, con i dati aggiornati, siamo all’8,4% su base annua. Ora le aziende programmano i loro programmi produttivi nel biennio e, in questo “caos globale”, addirittura nell’arco temporale di un solo anno. Bisogna capire che cosa di questo spazio temporale sia momentaneo, che cosa sarà strutturale e cosa diventerà congiunturale» .
La proposta: confrontarsi con la tirannia dell’algoritmo e sviluppare valore aggiunto
«Oggi le aziende vengono guidate da algoritmi per raggiungere i clienti. È necessario uscire da questa dinamica. La soluzione sta nello sviluppare valore aggiunto. L’algoritmo è insuperabile se sai già cosa vuoi, ma è stupido e non ha processi culturali. Non elabora l’empatia che è alla base di un servizio di consulenza personalizzata, l’unica cosa che consente di dare valore aggiunto al proprio sevizio/prodotto, l’unica cosa che ti fa uscire dalla logica dell’algoritmo» .
Un nuovo orientamento quindi, a parere di Barisoni, che auspica un cambio di passo da Homo oeconomicus a “Homo culturale” con un nuovo atteggiamento che distingua con precisione ciò che può essere transitorio, come la crisi, da ciò che cambia e fa cambiare per sempre: la rivoluzione.
SCHEDA BORDIGNON GROUP
La storia di Bordignon Group inizia nel 1972 a Rosà, nel Vicentino. Allora venne fondata la Zincheria Valbrenta, che oggi è una delle cinque sorelle del Bordignon Group, e si estende su un’area di 50 mila metri quadri, con una superficie coperta di 12.000. Nel 1993 il gruppo acquisisce la Zincheria SECA di Ala in provincia di Trento (azienda attiva dal 1980). Nel 2005 viene fondata DMW Logistic Srl, società di trasporti funzionale alle attività aziendali che oggi si basa sulla logistica. Nel 2012 è il turno della Zincheria SA a Bucarest, in Romania: il nuovo stabilimento occupa un’area di 25 mila metri quadrati, di cui 5.200 dedicati alla linea di produzione. Infine, nel 2020 è stata acquisita la Zincheria B&B, un’azienda nata nel 1983 a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, che si sviluppa in un’area di 150.000 metri quadri, di cui 7.000 completamenti coperti. Grazie all’ultima acquisizione, Bordignon Group ha una capacità produttiva, nei quattro impianti, di 20 mila tonnellate al mese di acciaio zincato a caldo. Oggi il gruppo vanta una rete commerciale che copre tutta l’Europa centro-orientale. Ma è noto soprattutto per avere a disposizione l’impianto di zincatura più grande d’Europa, l’unico che si possa usare per le maxi opere per le quali si utilizzano singoli elementi giganteschi e con una portata di 30 tonnellate di peso. La vasca dei record, che si trova a Rosà, nel Vicentino, è mantenuta 365 giorni all’anno a 450 gradi di temperatura grazie ad un forno tecnologicamente avanzato: misura 16,5 metri in lunghezza, 2,8 in larghezza e 3,4 in profondità e può contenere fino a 1.119 tonnellate di zinco fuso. Per intenderci, il peso di quattro Boeing 747.