Borgo Berga, senatori Endrizzi e Guidolin (M5S): “Soprintendenza ha rimediato alle mancanze delle amministrazioni comunali”

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Borgo Berga occupato (foto di archivio)
Borgo Berga occupato (foto di archivio)

“C’è forse qualcuno a Vicenza in grado di negare che l’intervento urbanistico di Borgo Berga abbia stravolto i caratteri paesaggistici originari? La stessa UNESCO ha minacciato di togliere il suo prezioso patrocinio alla città, affermando che l’effetto del nuovo complesso edilizio è “devastante nel suo contesto locale”, con “danni significativi alla proprietà del patrimonio dell’umanità” e chiedendo, a parziale mitigazione, che l’ultimo lotto rimasto “venga risparmiato da qualsiasi opera di costruzione”. Lo afferma la senatrice vicentina del Movimento 5 Stelle Barbara Guidolin in un comunicato congiuto con il senatore Giovanni Endrizzi, a commento dello stop a costruire sul lotto E da parte della Soprintendenza.

“Non sorprende quindi che la Soprintendenza abbia incluso il lotto “E” nell’area di interesse pubblico dichiarandolo inedificabile. Niente di più di un “salviamo il salvabile” dopo che nell’area di Borgo Berga (vicina ad importanti monumenti palladiani come Villa La Rotonda e le Scalette di Monte Berico), é stato prodotto il massimo scempio possibile. Sorprende invece che un parlamentare della Repubblica – aggiunge Endrizzi riferendosi, pur senza nominarlo, al deputato Pierantonio Zanettin di Forza Italia – che ha chiesto al ministro dei Beni Culturali Franceschini se intenda confermare o, eventualmente, rivedere, la posizione della Soprintendenza – che dovrebbe difendere il bene pubblico, si schieri apertamente a difesa di interessi privati. Essendo stato assessore all’urbanistica a Vicenza, dovrebbe ben conoscere le dinamiche che hanno portato all’adozione del PIRUEA. Non si capisce, dunque, come egli possa affermare che il Comune abbia acquisito gratuitamente l’area del nuovo tribunale, quando il costruttore ha ricevuto in cambio il doppio della superficie territoriale ed ingentissime volumetrie, nonché l’affidamento diretto per le opere di urbanizzazione, evitando la gara pubblica, come rilevato dall’ANAC”.

“Si dimentica poi – aggiunge ancora il senatore – che il tribunale del riesame, nel 2017, ha certificato la violazione delle distanze dal fiume, affermando che “la violazione esiste perché parte dei fabbricati e il nuovo tribunale non rispettano la distanza di 10 metri dal corso d’acqua”: reato prescritto, ciò non di meno sussiste l’illecito amministrativo benché mai sanzionato dall’amministrazione comunale. Sullo scempio urbanistico presentai, insieme al collega senatore Enrico Cappelletti, un esposto alla Procura: oggi i fatti ci danno pienamente ragione”. I senatori Barbara Guidolin e Giovanni Endrizzi concludono così: “il Soprintendente non solo ha fatto il proprio dovere ma è dovuto intervenire per sanare le manchevolezze delle amministrazioni comunali che non hanno saputo tutelare adeguatamente il proprio territorio”.