La trasformazione dello stabile di Via Ceccarini, da sede di un’agenzia immobiliare a pasticceria trendy, mette finalmente i titoli di coda ad un’annosa e tormentata vicenda urbanistico-giudiziaria che si è dipanata per ben diciassette anni. Era infatti il gennaio del 2004 quando il comitato di S. Lucia, composto da professionisti, commercianti e residenti della zona, si rivolse per la prima volta all’Amministrazione Hullweck per denunciare il progressivo degrado e impoverimento del quartiere – in termini di dotazione di servizi e qualità urbana – ma anche per sottoporre un progetto di riqualificazione urbanistica elaborato con l’ausilio dell’ASCOM. Tre mesi prima aveva chiuso i battenti un distributore storico, che nel corso degli anni aveva svolto, sebbene in maniera impropria, un’azione di supplenza al necessario reperimento di posti auto. La proposta del comitato consisteva nell’acquisizione dell’area da parte del Comune, nella riorganizzazione complessiva degli stalli per la sosta, nella valorizzazione del tratto delle mura duecentesche.
Nel maggio seguente l’allora assessore Cicero sottopose alla Giunta un suo progetto di riqualificazione concernente: l’istituzione di un parcheggio di 40/50 posti nell’area dell’ex distributore; la realizzazione di un’area dove concentrare alcuni servizi per il quartiere (edicola, posti bici/moto); l’inserimento di una rotatoria. Sappiamo tutti come andarono a finire le cose. Mentre Cicero lavorava in solitaria, altri assessori agivano con finalità opposte: l’area dell’ex distributore fu acquistata da un privato che contava di costruirvi un condominio, questo causò la mobilitazione di Italia Nostra, dei residenti e di alcuni consiglieri comunali che riuscirono ad impedirne la realizzazione. Ma a tutt’oggi i problemi legati alla viabilità e ai parcheggi rimangono in gran parte irrisolti.
Le attività commerciali e professionali del quartiere rimangono in sofferenza per la mancanza di aree per la sosta e per il disordine urbanistico. I grandi poli attrattivi, come il Servizio d’igiene e sanità pubblica di Via IV Novembre, l’Istituto Rossi, il Cinema Aracoeli, il Provveditorato agli Studi, la Chiesa dei Frati di S. Lucia, gli Studi medici, la Farmacia, i Bar ecc., non hanno valvole di sfogo.
Tutto ciò considerato il consigliere di minoranza Ciro Asproso (Coalizione Civica) interpella il Sindaco e la Giunta affinché si valuti la possibilità di: acquisire mediante convenzione due aree utilizzabili per il riordino della zona, ossia: un piccolo terreno incolto vicino al Seminario; il parcheggio privato davanti all’Istituto Rossi, di proprietà del mobilificio Muzzana. Effettuare una ricognizione di tutte le aree ove erano posizionati in passato, o siano tutt’ora presenti dei distributori di carburante e approntare una Variante in modo da vincolare il loro utilizzo futuro a: ZTO Fd – Zona per servizi a supporto della viabilità.