3000 borse contraffatte a danno di un noto brand francese dell’alta moda, specializzato in pelletteria e accessori, sono state sequestrate dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, congiuntamente ai funzionari dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.
Il servizio trae origine dai controlli posti in essere presso il Porto Commerciale di Fusina sui trailers sbarcanti dalle motonavi di provenienza greca, a seguito dell’intensificazione degli scambi commerciali dopo la lunga flessione del biennio caratterizzato dalla pandemia di Covid-19.
Nel dettaglio, gli operanti hanno sottoposto ad un controllo approfondito un semirimorchio contenente una moltitudine di colli posizionati alla rinfusa, al cui interno erano presenti borse da donna caratterizzate da un evidente richiamo alla griffe del lusso.
Per accertare la non autenticità della merce, stante l’elevata manifattura del prodotto, si è reso necessario l’ausilio della società peritale operante per il citato marchio che ha stabilito come i colori utilizzati fossero identici agli originali, con leggere differenze nella qualità dei materiali e nelle finiture.
Successivi approfondimenti hanno portato a deferire all’A.G. una cittadina di origini cinesi residente in Italia, rappresentante legale di un’azienda operante nella vendita di prodotti al dettaglio sull’e-commerce, in quanto ritenuta responsabile del reato di contraffazione.
Gli articoli, pronti per essere immessi sul mercato del falso, avrebbero fruttato guadagni illeciti per un ammontare di 300.000 euro circa.