Borse di studio, in Veneto tanti studenti universitari sono ancora in attesa di riceverle. Sono i cosiddetti idonei non beneficiari, e non si sa se verranno effettivamente erogati i soldi che legittimamente spetterebbero. L’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan l’ha ammesso chiaramente, la Regione ha aumentato lo stanziamento, ma è evidente che non è sufficiente, anche perché alcuni provvedimenti come l’allargamento dei possibili beneficiari e l’aumento del valore delle borse avrebbe fatto sballare i conti. Tali dichiarazioni hanno suscitato nell’opposizione diverse reazioni.
La consigliera capogruppo del PD Vanessa Camani parte proprio dalle cause: “È inaccettabile che l’assessora regionale Donazzan scarichi altrove le colpe per la costante mancanza di copertura delle borse di studio in questa Regione. Sono anni che denunciamo questa situazione, ben prima di quella che lei ritiene essere la causa del problema, ovvero l’allargamento della platea e l’aumento del valore delle borse deciso dal Governo Draghi. Come se fosse giusto restringere il numero dei beneficiari tenendoli a pane e acqua. La verità è che Donazzan da sempre snobba ogni richiesta di maggiori finanziamenti di fonte regionale: una copertura del tutto insufficiente, garantita di volta in volta dagli stanziamenti statali o sopperita dagli stessi atenei. Le sue sono davvero dichiarazioni senza vergogna”.
La consigliera del Veneto che vogliamo Elena Ostanel a sua volta sottolinea con uno sarcastico “meglio tardi che mai” che il problema delle borse di studio non elargite non è certo una questione recente: “Da più di due anni, in ogni occasione, abbiamo sottoposto all’assessora il tema degli idonei non beneficiari e non siamo mai stati ascoltati e abbiamo raggiunto il record negativo del 65% di borse di studio non pagate.” Inoltre secondo Ostanel non è del tutto vero nemmeno che non ci siano fondi per cui il problema al momento sia irrisolvibile: “Durante la votazione del bilancio avevamo proposto una modifica dell’addizionale Irpef regionale che avrebbe permesso la copertura di tutte le borse di studio della Regione, portando a un aumento anche dei fondi nazionali. Avremmo avuto un primo passo in attesa di una copertura seria e costante da parte della Regione, ma la maggioranza ha preferito non risolvere il problema. Mi domando – conclude Ostanel – se oggi saremmo ancora in questa situazione se Donazzan ci avesse ascoltati da subito, accogliendo le nostre proposte o quanto meno dando risposte chiare alle studentesse e agli studenti che in tantissime occasioni hanno chiesto un dialogo con l’assessora, senza mai ricevere risposta.”.
Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale del Veneto, Arturo Lorenzoni sottolinea il poco gradevole primato del Veneto, prima Regione per la presenza di studenti universitari idonei a ricevere la borsa di studio, ma non beneficiari. “L’assessore Elena Donazzan scarica le colpe sul governo Draghi, che ha esteso le condizioni di accesso alle borse, ma non avrebbe assicurato i fondi. Tuttavia, dall’ottobre 2022 al governo è presente il partito dell’assessore, il quale aveva tutto il tempo per intervenire. Questa – aggiunge Lorenzoni – è una delle condizioni gravi che causano l’allontanamento dei giovani capaci dal nostro territorio e peraltro va avanti da molti anni. Mi ha colpito l’osservazione fatta in Consiglio regionale. Riporto testualmente: ‘Se i giovani sono bravi possono anche trovarsi un lavoro part-time per finanziarsi gli studi’. Bravissimi coloro che lo fanno, ma dobbiamo mettere tutti nelle condizioni di studiare nei nostri Atenei, non solo gli eroi che conciliano studio e lavoro. La Regione – conclude Lorenzoni – ha la solidità finanziaria per anticipare i fondi statali. Si provveda immediatamente con un accordo tra gli assessori Elena Donazzan e Francesco Calzavara, per non vedere ancora una volta crescere la fuga dei nostri giovani verso le Regioni maggiormente attrattive”.
La senatrice veneta Barbara Guidolin (M5S) invita caldamente l’assessore Donazzan ad affrontare il problema: “È inconcepibile – sostiene Guidolin – che in una regione che si vanta di essere all’avanguardia, non si riesca a garantire un diritto fondamentale come quello allo studio. È ora che l’Assessora Donazzan affronti questa situazione con la maggiore serietà e la responsabilità che richiede, anziché ignorare i problemi e le esigenze degli studenti veneti. La scoperta tardiva della mancanza di fondi per le borse di studio dimostra una grave negligenza da parte della Giunta regionale.” La senatrice conclude affondando il colpo: “Si esorta l’Assessora Donazzan di Fratelli d’Italia a considerare seriamente la possibilità di dimettersi o di rinunciare alle sue deleghe nel settore dell’istruzione e del lavoro, poiché l’incapacità di garantire un diritto così fondamentale mette in pericolo il futuro di migliaia di studenti veneti.”