Grazie al superbonus il settore delle costruzioni ha trainato la ripresa post-pandemia, registrando nel 2021 un aumento del valore aggiunto del 13,6% rispetto ai livelli del 2019 – si legge nella nota che pubblichiamo a firma di Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto (qui altre note su ViPiu.it di questa associazione, ndr)
“Il biennio 2020 -2022 non ha avuto nulla di ordinario. La pandemia da Covid-19 prima e la guerra in Ucraina poi hanno sconvolto la società e l’economia. Due crisi epocali al cui il nostro Paese ha risposto, a nostro avviso, in modo intelligente introducendo una serie di bonus -dall’energia all’edilizia-, che stanno contribuendo da un lato a salvaguardare imprese e famiglie da eventi straordinari (e per questo si spera anche temporanei) ma anche generare lavoro e ricchezza. Ci sono bonus utili e bonus meno utili. Non si deve commettere quindi l’errore di fare di tutta l’erba un fascio, ma valutare gli impatti e puntare su quelli che funzionano”. Lo afferma Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.
“In particolare il sistema dei bonus edilizi (ristrutturazione, facciate, sismabonus, superbonus etc) –afferma numeri alla mano dell’ufficio studi confederalle Marco Granelli Presidente di Confartigianato– stanno avendo un impatto straordinario. Non è un caso che sia proprio il settore delle costruzioni ad aver trainato la ripresa post-pandemia, registrando nel 2021 un aumento del valore aggiunto del 13,6% rispetto ai livelli del 2019 (+0,4% la manifattura e – 4,4% i servizi) e mantiene un andamento positivo anche nella prima parte di quest’anno: nei primi due mesi del 2022 la produzione delle costruzioni registra in Italia un aumento del 18,8% su base annua, più intenso del +7,0% dell’Eurozona.
Il settore ha contribuito anche al recupero del mercato del lavoro: nel 2021 gli occupati superano dell’8,4% il livello del 2019 (+111 mila unità in più) mentre il totale dell’economia è in flessione del 2,4% (-555 mila unità in meno); si tratta dell’unico aumento rilevato tra i macrosettori, visto che il Manifatturiero esteso (comprensivo di estrattivi e public utilities) scende dell’1,7% ed il Servizi segano un calo del 3,7%.
A controprova –conclude– è la nostra stima sull’impatti che avrà la novità sulle attestazioni SOA. Riportando nell’incertezza cittadini e imprese, nell’ipotesi che a seguito del blocco del mercato, nella restante parte dell’anno il trend degli investimenti in costruzioni si allineasse, al ribasso, al +2,6% previsto per la media dell’Eurozona, si determinerebbe un effetto recessivo di 7,1 miliardi di euro di minori investimenti, che penalizzerebbe ulteriormente la fragile crescita del PIL del 2022, ”.
“Per quanto riguarda poi la spesa per lo Stato –interviene Boschetto– è limitante fermarsi agli impegni a bilancio. Il recente Osservatorio sul superbonus del 110% realizzato da Ener2Crowd e GreenVestingForum -che monitora sia gli impatti economici che ambientali-, stima solo per il primo anno in 1 miliardo di euro il beneficio economico diretto per le famiglie senza considerare i 3,6TWh annui di consumi energetici (elettrici e termici) in meno, e le 1,5MtonCO2 non immesse in atmosfera ogni anno. L’intera misura (30 miliardi di euro) -stimano- permetterà di riqualificare circa 38,7 milioni di metri quadri residenziali, a favore di circa 331 mila famiglie (331.560), con un risparmio a nucleo di 1.755/anno”.
“Credo –aggiunge Boschetto– che anche per quanto riguarda i bonus per il caro bollette dedicati a imprese e famiglie, nessuno abbia nulla da ridire. La situazione è drammatica e sarebbe un grave errore far chiudere intere filiere senza provare “qualsiasi provvedimento sia in nostro potere costi quel che costi” come suol affermare il Presidente del Consiglio Mario Draghi. Noi imprenditori –conclude– sapremo ripagare gli sforzi in termini di benessere, ricchezza. Lavoro”.