Box per cavalli, Guarda (Civica per il Veneto): “l’opportunità diventa fallimento a danno delle attività professionali”

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“Un ordinamentale pieno di deroghe che non ha risparmiato neanche il ricovero degli animali, andando però in senso opposto alle intenzioni originarie. Le buone intenzioni sono state fagocitate dall’ingordigia: le concessioni esagerate ai privati per la costruzione dei box per cavalli in zona agricola creeranno problemi da ogni punto di vista sanitario, urbanistico e anche legale”. È quanto afferma Cristina Guarda, Consigliera regionale del gruppo Civica per il Veneto, a proposito del Pdl 376 da poco approvato dall’aula di palazzo Ferro Fini. “Una proposta nata per venire incontro agli appassionati che si è trasformata in altro. Mettere una deroga per la costruzione fino a otto box, per un totale di 98 metri quadri, senza contare letamaia e fienile, significa andare a imporre, dal Consiglio regionale ai Comuni, strutture che non sono più solo un semplice aiuto alla famiglia di appassionati che vuole costruire una capannina a casa per il proprio cavallo. Non è così che si va incontro ai semplici appassionati proprietari di cavalli”.

“Un massimo di quattro box, come avevamo proposto dopo esserci anche consultati con le associazioni e federazioni, era un numero più che sufficiente. Otto box invece danno adito a danni di diversa natura. Ci potrà essere chi accoglierà animali di terzi – evidenzia la Consigliera – facendosi pagare a prezzi concorrenziali e senza svolgere regolare attività di scuderia, circolo o maneggio, danneggiando le realtà professionali che sono molto più controllate, appesantite da burocrazia, tasse e dove, nonostante tutto, è garantito il benessere degli animali e la salubrità degli ambienti 24 ore su 24. Visto che la maggioranza si adopera per dare ‘regali’ agli amici che vogliono mettersi giù otto box bypassando le autorizzazioni comunali, ho proposto vengano garantiti adeguati spazi per la libera movimentazione del cavallo, anche con aree di pascolo, visto che il privato amatore solitamente non ha sempre la costanza di allenamento come uno sportivo. È solo così che si può assicurare il benessere animale che la Lega e i suoi alleati sono pronti a sbandierare solo quando conviene. Chiunque abbia partorito e concesso una deroga con questi numeri dimostra grande ignoranza del mondo equestre, fa uno sgarbo alle attività professionali, un favore ai furbi che lucrano illegalmente sulla pelle degli appassionati. Scelta che temo potrà creare contenziosi”.

La consigliera, inoltre, sottolinea: “Una nota positiva è l’accoglimento di un mio emendamento secondo cui la Giunta ha sessanta giorni di tempo per regolare come saranno costruiti i box, definendo le caratteristiche tecniche. Almeno non rischia di rimanere sulla carta, come i progetti sul turismo equestre. Sono invece più soddisfatta per un’altra proposta approvata e a cui ho lavorato, riguardante circoli e maneggi che necessitano la copertura dei campi per addestramento e allenamento dei cavalli, fondamentali per lo svolgimento delle attività nei mesi più piovoso. Una scelta che ho chiesto venisse indirizzata verso coperture amovibili e di cui, conclusa la funzione, fosse obbligatoria la rimozione. È però importante che non siano concessioni date anche al solo proprietario privato, senza alcuna funzione professionale o sportiva, proprio per evitare il dilagare di coperture non regolate dai comuni e quindi violare l’autonomia locale nella progettazione del territorio. La deroga deve restare uno strumento limitato”.

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