BPVi. L’azione di (ir)responsabilità contro Zonin & c.: settima puntata. I soggetti del giudizio: il collegio sindacale

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Puntata n. 4 BPVi. Azione di responsabilità
Puntata n. 4 BPVi. Azione di responsabilità

Come noto abbiamo deciso di pubblicare a puntate “BPVi Risparmiatori ingannati. L’azione di (ir)responsabilità” pur rischiando di non venderne le ultime copie disponibili, il cui incasso di certo non ci farebbe male dopo il pignoramento della Donazzan.

Dopo la dedica ai giudici della prima puntata, i ringraziamenti di rito e la presentazione del lavoro della seconda puntata, l’indice e le premesse dell’atto della terza puntata e dopo, nella quarta puntata, la prima parte della indicazione dei soggetti del giudizio a partire da Gianni Zonin, indicato nell’azione come il “dominus”, nella quinta la seconda dedicata ai consiglieri del cda nel periodo interessato, nella sesta la parte del direttore generale Samuele Sorato. e oggi, nella settima, il coinvolgimento nell’azione del collegio sindacale (qui la sequenza delle varie puntate).

N.B.

1 – L’atto completo è scaricabile a pagamento dalla sezione Documenti e Files Premium di Bankileaks.com col titolo Azione di responsabilita della BPVi contro Gianni Zonin c.

2 – per completezza di informazione è scaricabile sempre da Bankileaks.com e nella stessa sezione a pagamento la Citazione Gianni Zonin Contro BPVi Del 6 Dicembre 2016

3 – la stessa procedura via seguita per scaricare la Comparsa Di Costituzione E Risposta KPMG Per Azioni Di Responsabilità BPVi, 9 Maggio 2018

– I SOGGETTI CONVENUTI NEL PRESENTE GIUDIZIO: GLI ORGANI DEPUTATI ALLE FUNZIONI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO DELLA BANCA NEL PERIODO DI INTERESSE (Parte I)

3.- Il Collegio Sindacale

Infine, hanno ricoperto la carica di sindaco effettivo in BPVi: il Presidente sig. Giovanni Zamberlan (in carica dal 7 novembre 1987 al 7 luglio 2016); il sig. Giacomo Cavalieri (in carica dal 28 aprile 1984 al 26 aprile 2014), sostituito dal sig. Paolo Zanconato (in carica dal 26 aprile 2014 al 30 giugno 2016); e la sig.ra Laura Piussi (in carica dal 14 maggio 2005 al 30 giugno 2016).

Orbene, ai sensi dell’art. 44 dello Statuto, il collegio sindacale di BPVi (il “Collegio Sindacale”), composto di tre sindaci effettivi (i “Sindaci”) e due supplenti, rivestiva una funzione centrale in relazione alla vigilanza “sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile” della Banca, nonché “sull’adeguatezza e funzionalità del sistema dei controlli interni, con particolare riguardo al controllo dei rischi” (cfr. ns. doc. 49).

In particolare, tale organo era chiamato ad accertare “l’adeguato coordinamento di tutte le funzioni e strutture coinvolte nel sistema dei controlli interni, ivi compresa la Società di Revisione incaricata della revisione legale dei conti, promuovendo, se del caso, gli opportuni interventi correttivi” (cfr. ns. doc. 49).

Sul ruolo dei Sindaci, esplicitamente censurato da tutte le Autorità che si sono occupate delle vicende oggetto del presente atto e sull’inerzia colpevole del Collegio che ha fatto mancare alla Banca qualunque forma critica di verifica, ci soffermeremo più avanti, quando commenteremo gli specifici atti di mala gestio imputabili agli ex vertici di BPVi.

Una responsabilità che, tra l’altro, si colloca in una rete di rapporti professionali tra la gran parte dei componenti del Collegio Sindacale con il Presidente Cav. Zonin e le sue molteplici attività imprenditoriali.

Per economia espositiva (e per evitare di dover riprendere il tema anche in seguito), segnaliamo che almeno tre dei quattro Sindaci che si sono succeduti negli anni presso la capogruppo ricoprivano incarichi di rilievo in società riconducibili all’allora Presidente, Cav. Zonin.

Un’anomalia che dovrà essere valutata alla stregua dei requisiti di doverosa indipendenza che dovrebbero presiedere a un’attività delicata come quella di un sindaco e che, alla luce dei fatti, vi è motivo di ritenere che abbia impedito ai membri del Collegio Sindacale di BPVi di affrontare gli impegni della carica con la necessaria autonomia di giudizio, tanto da tradursi, sempre nei fatti, in un atteggiamento di accondiscendenza nei confronti di chi li aveva proposti per l’incarico.

Delle relazioni professionali tra Sindaci (tutti attivi a Vicenza e in rapporti professionali con società esposte nei confronti della Banca, salvo solo la dott.ssa Piussi che ha studio in provincia di Udine) e il Presidente, vi è ampia traccia nelle frequenti delibere adottate, ai sensi dell’art.136 TUB, a favore di società riconducibili al Cav. Zonin (76 nell’originale, ndr.), che rivelano come il dott. Zamberlan, per trent’anni componente del Collegio Sindacale e per decenni Presidente, rivestisse anche la carica di sindaco di ACTA, società controllata proprio dalla famiglia dello stesso Cav. Zonin.

O, ancora, che il Sindaco dott. Zanconato (riconosciuto come “il commercialista di fiducia della famiglia Zonin” (77 nell’originale, ndr) (cfr. ns. doc. 3) oltre a ricoprire la medesima carica nella Casa Vinicola Zonin S.p.A. rivestisse, sempre in ACTA, addirittura quella di amministratore delegato nonché di presidente del collegio sindacale di Fattoria il Palagio, altra società dell’ex Presidente, mentre il dott. Cavalieri (Sindaco dal 1984 al 2014) fosse contemporaneamente Sindaco della Tenuta di Rocca di Montemassi S.r.l. (società sempre riconducibile al Gruppo Zonin) (78 nell’originale, ndr).

Si dirà che si trattava di incarichi sporadici; di rapporti non in grado di compromettere l’indipendenza di professionisti affermati (anche se con scarsa esperienza in materia bancaria e ancor meno in società con azionariato diffuso, come mostrano gli innumerevoli incarichi ricoperti in società familiari). Sarà così: sta di fatto che i Sindaci non hanno mai fatto nulla anche solo per fugare il dubbio che, dietro un comportamento votato all’inerzia più assoluta, si potesse celare una qualche forma di condiscendenza.

Del resto, non ci si sarebbe potuto attendere di più da un consesso caratterizzato, nel corso di un arco temporale lungo quasi trent’anni, da uno scarsissimo (per non dire inesistente) turn over tra i propri componenti.