C’era una volta un certo Luigi Ugone, che era un ex assessore di(s)messo ad Altavilla Vicentina e, poi, leader del movimento dei forconi di Montecchio di vita breve come le loro fallite ambizioni politiche, che noi avevamo conosciuto all’inizio della storia (a Schio presso una sede Usb dove lo lasciammo dopo un po’ perché già allora non lasciava parlare gli altri, Luca Canale ce ne fu testimone) come paladino “disinteressato” dei risparmiatori vittime delle banche.
Anzi no, inizialmente Ugone lo era solo di quelli gabbati dalla Banca Popolare di Vicenza e non a caso l’associazione che presiedeva e presiede nasceva come “Noi che credevamo nella BPVi“.
Poi il suo raggio di azione si allargò come il nome dell’associazione che oltre a rappresentare chi aveva creduto nella BPVi aggiunse nella denominazione “e in Veneto Banca” con puntate verso le quattro banche risolte ed alcune loro associazioni.
Intorno a lui e ai suoi fedeli e ubbidienti “costituenti”, Mario Zambon e Daniele Marangoni, c’era un andirivieni di professionisti più o meno noti e più o meno… professionali, che si posavano sul miele delle azioni da intraprendere e qualche società di capitali, come la Risparmio Tutelato srl, che fu costituita a Milano il 18 luglio 2016 con Fabio Lugano amministratore unico.
Il socio insieme ad altri ed amministratore di Risparmio Tutelato srl, consulente storico e mediatico di Luigi Ugone che proviene dal mondo delle panetterie, indicava inizialmente come sede legale Milano in Via Belgioso 2 per poi trasferirla subito, l’11 novembre 2016, a Vicenza in Viale Riviera Berica preso lo studio di un legale, su cui stiamo dando uno sguardo (quando ci siamo recati da lui sembrava tutto vuoto), ma farla operare fin dalla costituzione (dal 1° agosto 2016) nella sede di Viale Zamenhof 829, la stessa di Ugone & c.
Ne accennammo tempo fa e, non sappiamo se per mancanza di business, come dichiaratoci da Fabio Lugano, o in relazione alla “pubblicità” sull’esistenza collaterale di questa srl, che nella ragione sociale indicava come attività quella che l’associazione ha sempre detto di fare volontaristicamente, Risparmio tutelato srl fu messa in liquidazione il 18 luglio 2018.
Informati con maggior precisione del passato (quando ancora speravamo in un’azione meno errata di Ugone & c.) i membri dell’associazione degli “ex credenti” in BPVi e Veneto Banca ma che ancora credono nell’associazione nonostante gli esiti disastrosi delle sue azioni per gli indennizzi, della semplice esistenza di questa srl, non sappiamo se la stessa è stata sostituita o meno da altre società professionali, sicuramente lecite, ma che smentirebbero l’azione puramente volontaristica di Ugone & c., che, non lo dimentichiamo, ha organizzato assemblee e attività pubblicitarie (tra cui mega tabelloni stradali) non certo a costo zero.
(Noi, per inciso e a fronte delle bugie scritte su FB da parte di alcuni loro associati, uno dei quali querelato) gli omaggiammo il 50% dei costi vivi del servizio di ripresa, regia e streaming della prima assemblea al palazzetto del centro sportivo Palladio, che noi gli facemmo avere a prezzi di favore, per un totale di 1.200 euro, gli omaggiammo completamente lo stesso servizio per la seconda assemblea svoltasi nello stesso luogo e gli regalammo 60 libri “Vicenza. La città sbancata“, che l’associazione vendeva ai suoi associati incassando per sé il relativo importo).
Tornando direttamente a Luigi Ugone e ai suoi , lui aveva sempre sbandierato non solo di essere socio della BPVi (di questo ne scriveremo meglio la prossima volta) ma che “Noi che credevamo nella BPVi e in Veneto Banca” si occupava solo delle vittime delle banche e non di altro, come invece facevano gli avvocati sfruttatori (quelli degli altri ovviamente) e altre associazioni, in primis quelle nazionali aderenti alla CNCU, tipo, per intenderci, Codacons, Adusbef, FerderConsumatori (vicina alla Cgil), Adoc (Uil), Adiconsum (Cisl)…
Ebbene che ti fa pochi giorni fa, il 13 marzo 2019, il nostro Ugone?
Posta sul profilo Facebook dell’associazione, quello i cui like lui sbandiera per rappresentativi di veri associati (chi usa FB ci ride sopra su questa falsità, gli altri ci potrebbero piangere visti gli effetti plagianti sui politici ultimi arrivati), questo messaggio: “Considerate le numerose richieste di assistenza sulla vicenda diamanti, vi informiamo che abbiamo un gruppo di professionisti esterni all’associazione che può fornirvi un’adeguata e personale assistenza. Per info telefonata a…“.
Noi non lo commentiamo se non con il dubbio che il credo vero di lorsignori è “business is business”.
In compenso leggete e ascoltate un estratto specifico di cosa ha detto l’11 marzo, due giorni prima che Ugone ragionasse in termini di “Noi che credevamo nei diamanti“, Nicola Borzi al nostro convegno su “Libertà di stampa, la prima delle fake news. Il caso banche, tra blandizie e intimidazioni“.
Professionisti e associazioni con attitudini alle tosature meriterebbero forse un incontro con i pastori sardi, bravi a tosare e a non farsi, più, tosare…
Nicola Borzi e le seconde tosature
“Ora vi dico una cosa: fate attenzione, e ve lo dico in maniera molto precisa, ai professionisti che vi scegliete come rappresentanti legali per portare avanti le vostre richieste perché, dopo la fregatura delle azioni e delle obbligazioni, adesso arriva la fregatura del professionista che incassa milioni di euro di parcelle e di spese anticipate
E al momento opportuno si scoprirà che la proposta che era una proposta “erga omnes” valida in un modo solo per tutti non poteva andare bene perché tutti erano in condizioni giuridiche diverse.
C’era chi aveva un profilo Mifid conservativo, chi aveva rischioso c’era chi aveva acquistato le azioni sul primario e sul secondario, c’era chi aveva una situazione da operatore qualificato e chi invece non aveva.
Cioè mettere una sola taglia uguale per tutti i risparmiatori gabbati è sintomo a mio avviso o di impreparazione da parte di chi li rappresenta o peggio
per cui fate molta attenzione perché rischiate di prendere la fregatura sulla fregatura. Quindi occhio ai professionisti che vi scegliete. Perché purtroppo arrivano dopo la prima tosatura a effettuare la seconda che è ancora più dolorosa perché i segni della prima sono ancora aperti“.