Pierantonio Zanettin, solo 57enne ma decano dei parlamentari vicentini con la sua quarta legislatura, inaugura gli incontri che avremo con i nostri rappresentanti alla Camera dei Deputati e del Senato per farci illustrare le loro attività e sottoporre le istanze del nostro territori. Se in questo primo video incontro l’on. Zanettin parla anche di temi più prettamente locali, come il Tribunale di Vicenza e l’area su cui sorge, non potevamo non chiedergli delle vicende post crac della Banca Popolare di Vicenza tanto più che lui deteneva il conto n. 480 della fu Popolare vicentina in cui cominciò a mettere i suoi risparmi da praticante avvocato e che ne è stato fra i soci danneggiati.
Tra l’altro, lui che da senatore è diventato anche membro del CSM, incarico da cui si è dimesso una volta rieletto deputato per Forza Italia. è componente della Commissione Giustizia e ci aveva appena riferito del suo emendamento, approvato anche dalla maggioranza sulla non retroattività della legge in approvazione per la class action, che sconfessa chi su un’ipotesi non praticabile (per giunta non ammessa contro Banca d’Italia e Consob) sta ancora una volta illudendo i risparmiatori azzerati (vedi gli incontri fissati da MDE con a fianco lo studio Calvetti di Treviso).
Ma ascoltate con attenzione quanto con chiarezza il deputato e avvocato vicentino dice al riguardo della class action e della costituzione come parte civile che ha un senso per gli aspetti etici ma è di fatto inutile ai fini del recupero dei propri denari.
A dire questo, ed altro, è non solo il correntista n. 480 della banca, colpito anche emotivamente da vicentino per la sua scomparsa, ma un socio danneggiato che, da avvocato di esperienza e prestigio, non ha interessi o scelte legali da privilegiare per Pierantonio Zanettin non ha clienti tra i soci e le associazioni delle due ex banca popolari venete.