“Buongiorno direttore, sono Serena Bertelli una laureanda alla triennale di Economia Aziendale presso l’università Ca’ Foscari di Venezia. Le scrivo perché ho avuto il piacere di imbattermi in un suo articolo scritto circa 5 mesi fa riguardante la Banca Popolare di Vicenza. Sto sviluppando la mia tesi di laurea proprio su questo argomento ma purtroppo da circa tre settimane sul sito della BPVi in Lca io non riesco più a trovare i bilanci della banca. Le scrivo per chiederle se lei fosse in possesso dei bilanci e se potesse aiutarmi…”.
É così che siamo venuti a conoscenza da Serena Bertelli della possibile “sparizione” sul sito della banca in Lca dei bilanci e, dopo una rapida e, poiché increduli, ripetuta verifica anche con i nostri interlocutori abituali, non possiamo che confermare che sul sito ufficiale sono rimasti solo i bilanci 2016 e quello del 2017, post liquidazione, mentre non c’è più traccia di tutti gli altri fino al 2015 incluso.
Per scrupolo (e curiosità) siamo andati sul sito della cugina in Lca, Veneto Banca, e lì invece i bilanci ci sono tutti, da Adamo ed Eva in poi…
Che la banca che per 20 anni fu “di Gianni Zonin” non sia mai stata cristallina è acclarato; che i suoi conti fossero più pesanti e meno chiari di quelli della popolare di Montebelluna pensiamo che nessuno possa ragionevolmente negarlo, tranne i colleghi del Giornale di Vicenza e gli autori di Romanzo Impopolare, cioè il loro direttore Ario Gervasutti e Gatti Silvio, cronista sportivo ci rivela il collega Paolo Coltro e non Claudio, firma economica de Il Sole 24 Ore.
Ma pare incredibile, ma anche no a pensarci bene e collegando le storie di mafia e servizi segreti di cui ha scritto Nicola Borzi, che i bilanci, oltre che manipolati per vari anni come sostengono i pm Salvadori e Pipeschi, che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio, tra gli altri, di Gianni Zonin, Samuele Sorato e Giuseppe Zigliotto, addirittura sparissero alla pubblica consultazione di tutti, tra cui la laureanda Serena Bertelli, che rischia di dover fare i salti mortali per chiudere la sua tesi.
A meno che, questo è il consiglio che possiamo darle ora, non si rivolga all’ex direttore del GdV e del cronista delle imprese calcistiche dell’Inter che, avendo letto, lo ha detto la coppia di autori, «due milioni di pagine di documenti», di sicuro avranno preso buona nota dei bilanci desaparecidi e potranno girarglieli.
Tra l’altro i due “analisti”, che grazie a quella illuminante lettura descrivono Zonin come un chierichetto della Bce, inviando a Serena, magari con qualche loro professorale imbeccata interpretativa, quei bilanci che avranno spulciato avidamente, darebbero un ulteriore senso sociale all’investimento di 93.000 euro che, ci dicono i legali, servono per avere dal tribunale di Vicenza la copia integrale di quei documenti.
Se, perciò, nessuno, ripetiamo nessuno avrebbe in suo possesso, almeno fra gli avvocati, parola di Sergio Calvetti, che, pure, per i suoi oltre 5.000 assistiti della BPVi, ne farebbe buon uso, l’invio alla laureanda trevigiana dei bilanci BPVi dimostrerebbe almeno che i due autori del romanzo… li avrebbero in loro possesso anche se rimarrebbe inesplicabile il mistero della loro sparizione.
Nell’attesa del beau geste di chi in due anni dopo il loro deposito ha letto due milioni di pagine di documenti, che non si sa come abbiano avuto, e le ha tradotti in un libro, lanciamo l’appello #staiconserena: inviateci le copie dei bilanci della BPVi (e magari altri documenti utili…) in vostro possesso alla mail bpvi@vipiu.it , li gireremo a Serena e li pubblicheremo sul nostro nuovo sito di servizio (pubblico) bankileaks.com dove raccogliamo, scrivevamo al suo annuncio, i documenti che altri non rendono noti e ora, anche, quelli che altri cancellano.
In alternativa o in contemporanea Commissari della BPVi in Lca, se ci siete battete un colpo e fate riapparire non diciamo la verità ma almeno quella che hanno raccontata nei bilanci il presidente Zonin, i membri del suoi cda e i dirigenti della banca, tutti di certo frequentati o conosciuti dal bon…ario direttore del GdV, che fin da allora imparò a stimarli.