Se il furto più consistente di ieri, 25 ottobre, è quello di 3.000 euro “asportati” verso le 16 a Ventura Enrique Yoandrys, un cubano dell’86 titolare della ditta Ventura Ice Blasting (pulizie criogeniche) di Altavilla che li aveva lasciati nello zaino del furgone aziendale, a sua detta chiuso, mentre eseguiva un intervento in un esercizio di Via Cairoli col collaboratore (un italiano del 90 a cui sono stati portati via 100 euro, carte di credito e patente) e se un ladro al mercato di piazza dei Signori sottraeva poco prima di mezzogiorno a un’anziana vicentina (C. M. del 1931) 70 euro, bancomat e documenti, quello su cui pensare di più è l’episodio avvento all’Eurospar di Viale Roma 12.
Lì un giovane afgano (H. S. di 1.60 m del 1993) nascondeva in uno zaino 4 lattine e due panini e, fermato dalla sicurezza interna dopo la cassa, dove non li aveva pagati, si rifiutava di far controllare lo zaino, insultava e minacciava violentemente gli agenti del 113 accorsi e anche nell’auto della Plozia con la quale veniva tradotto in Questura proseguiva nel suo atteggiamento violento.
Visto il valore minimo della merce, 7.59 euro, il fatto che il giovane era in possesso del regolare permesso di soggiorno per asilo politico e che H. S., arrivato in Italia nel 2015, ha precedenti per resistenza a pubblico ufficiale vien da chiedersi il perché di quanto avvenuto, segno di un disagio non solo personale.
Più a freddo, magari domani, vi daremo altri dettagli su questo episodio. Ma soprattutto proveremo a fare qualche ipotesi sul disagio che esplode in violenza di un giovane reduce da luoghi di guerra.
