Brexit dopo tre anni, la maggioranza degli inglesi vorrebbe tornare in Ue

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Commuters pass along London Bridge as Tower Bridge stands beyond during morning rush hour in London, U.K., on Tuesday, Sept. 10, 2013. Job vacancies at London's financial-services companies jumped 16 percent last month, as confidence returned to the market, recruitment firm Astbury Marsden said. Photographer: Matthew Lloyd/Bloomberg via Getty Images

Con la ‘Brexit’ decisa dal 52% degli inglesi, il 31 gennaio 2020 il Regno Unito lasciava l’Unione europea, con il malcontento dei londinesi e di parte della Scozia, non soddisfatti dell’esito del referendum.

A tre anni di distanza, la percezione è notevolmente cambiata, tanto che il termine “Brexit” sembra essersi trasformato in “Bregret”, la crasi tra “Brexit” e “Regret”, cioè pentimento.

Stando a un sondaggio pubblicato dalla rivista inglese UnHeard, infatti, sulle 650 circoscrizioni elettorali della Gran Bretagna, in 647 ci sono più cittadini convinti che la Brexit sia stato uno sbaglio. Non solo: dai recenti dati pubblicati dall’Indipendent e dal Guardian, emerge che rispettivamente il 43% e il 58.5% della popolazione vorrebbe tornare ora nell’Unione europea.

A pesare sono molti fattori: l’aumento dei tassi dei mutui e delle bollette, diventate insostenibili per molti; la carenza di personale, soprattutto nei settori della logistica e dell’accoglienza, stimata in circa 330.000 posti, che si ripercuote anche sul sistema sanitario con l’assenza di professionisti; la riduzione dell’esportazione a causa delle lungaggine burocratiche; il dimezzamento degli studenti europei iscritti nelle facoltà inglesi.

In modo particolare, secondo il Fondo monetario internazionale, il Regno Unito sarà l’unica economia avanzata in recessione quest’anno, con un decremento del Pil di 0,6 punti percentuali, peggiore di quanto previsto in precedenza.

Nonostante nel documento non si citi esplicitamente la Brexit, secondo molti analisti, da tempo, è il fattore che più di tutti ha compromesso l’economia britannica. A lasciare il Paese sono anche i banchieri più ricchi, tanto che secondo l’Autorità bancaria europea chi guadagna 1 milione di euro o più è aumentato del 40% all’interno dell’Unione.

Di fronte al malcontento sempre più condiviso, il premier Sunak ha dichiarato di voler intervenire per ridurre le regole nel sistema assicurativo e investire in nuovi progetti di ricerca e sviluppo, oltre che cambiare circa un migliaio di leggi che rendono difficoltoso l’import/export britannico.

Fonte: The Vision