
La Regione Veneto ha condotto una campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), principale causa di gravi infezioni nei bambini piccoli come la bronchiolite e la polmonite. I risultati della campagna sono stati definiti “davvero importanti“, dall’ente regionale.
La campagna di prevenzione regionale si è basata sull’utilizzo dell’anticorpo monoclonale, con uno stanziamento di 8 milioni di euro per 30mila dosi. In totale sono state raggiunte 28.650 somministrazioni. La Regione Veneto aveva approvato la delibera per avviare la campagna nel giugno 2024, prima che venisse data un’indicazione a livello nazionale con un finanziamento ad hoc.
I risultati ottenuti dalla campagna di immunizzazione sono significativi: i ricoveri sono passati da 1003 nella stagione 2023/2024 a 260 nella stagione 2024/2025, con un calo del 74%; le giornate di degenza si sono ridotte del 78% rispetto alla media del triennio 2021-2024; l’occupazione delle terapie intensive neonatali è calata dell’83%.
Azienda Zero sta già predisponendo una nuova gara per la prossima stagione invernale, con l’obiettivo di immunizzare un numero ancora maggiore di bambini.
L’assessore alla Sanità e al Sociale della Regione, Manuela Lanzarin, ha commentato i risultati sottolineando come il Veneto abbia saputo lavorare in modo lungimirante e sinergico, coinvolgendo diverse strutture sanitarie regionali, ma anche “i Pediatri di libera scelta, le Aziende ospedaliere e i punti nascita di tutto il territorio regionale – ha detto -, e ha dimostrato, una volta in più, come puntare sulla prevenzione sia strategico: non solo si migliora la vita del singolo, ma si migliora la sostenibilità dell’intero sistema sanitario. Le risorse risparmiate potranno infatti essere indirizzate alla cura di altre malattie”.