Ieri mattina, 10 settembre, il campione del mondo di arti marziali professionistiche, Bruno Danovaro, imbattuto da 117 incontri, ha compiuto un’altra impresa straordinaria. Da oltre trent’anni ai vertici dello sport professionistico, tra pesistica e sport da combattimento, Danovaro ha mantenuto la promessa che circolava da tempo.
Dopo numerose gare di corsa a piedi e in bicicletta nella specialità Gravel, è stata proprio Vicenza il teatro della sua ultima sfida. IlArti marzilSport d campione, che sembra non conoscere limiti, ha corso 21 chilometri a piedi per poi continuare l’impresa in bicicletta, pedalando per ore nei dintorni della città. Alle 19, Danovaro ha affrontato quasi due ore di lotta contro atleti di peso, età ed esperienza diversi, senza mai fermarsi. La sua tenacia e resistenza sono state accompagnate da un sorriso costante, regalato a tutti i presenti.
Questa non è una novità per Danovaro: anni fa fu l’unico atleta al mondo, all’età di 45 anni, a combattere in una prova ufficiale per un giorno e mezzo, alternando diverse discipline di lotta contro oltre 100 avversari, di varia età, peso e specialità.
Le sue prestazioni straordinarie sono da tempo oggetto di studio medico-scientifico. Il suo staff medico, guidato dal primario di cardiologia e sport, Dott. Michele Bianchi, monitora costantemente il suo stato di salute. In passato, anche il Prof. Antonio Dal Monte, direttore delle cliniche scientifiche del C.O.N.I., e il Dott. Piero Volpi, allora medico dell’Inter, elogiarono il campione per la sua eccezionale condizione fisica.
Ma, oltre alle sue incredibili doti atletiche, la qualità che rende Danovaro davvero unico è il suo impegno a favore dei meno fortunati. Ieri sera, durante una cena in un noto ristorante di Vicenza, gli è stato chiesto dove trovi la motivazione per continuare dopo tanti anni di successi. La sua risposta è stata semplice: “Lo sport mi diverte e mi appaga, ma continuo solo perché rispondo a un disegno più grande: poter aiutare i più deboli“.
Bruno Danovaro continua a dimostrare che la vera forza non risiede solo nei muscoli, ma anche nella generosità e nella determinazione di fare la differenza nella vita degli altri.