Per qualche minuto l’altro giorno sulla pagina Facebook del presidente della Regione Veneto Luca Zaia è apparsa una foto che mostrava un uomo dei giorni nostri vestito da ufficiale nazista, senza didascalia (vedi nostra foto che però abbiamo deciso di censurare per evitare a nostra volta di essere accusati di apologia). In un altro post invece il governatore leghista, che sicuramente non può essere accusato, nella sua storia politica, di nostalgie per il Ventennio, a differenza della sua assessora a scuola e lavoro Donazzan, spiegava l’arcano: a Recoaro è possibile, dopo il restauro, visitare il bunker del comando di Kesserling in maniera interattiva. Ovviamente sulle nostre montagne sono tanti i ricordi e i resti delle due devastanti guerre mondiali, ma l’iniziativa squisitamente storica e culturale ha preso inevitabilmente una piega politica nel momento in cui viene goffamente fatta passare per un parco giochi nazista (era proprio necessario vestire così le guide turistiche?). Dopo le polemiche, la rimozione del post e le scuse di Zaia, che non gestisce direttamente i suoi canali social, su Facebook è stato organizzato un evento per andare a visitare il bunker vestiti da partigiani. “Visto che Zaia ci tiene tanto, s’organizza una gitarella di fine settembre presso il bunker nazista appena ristrutturato a Recoaro e con guide turistiche vestite da soldati della Wehrmacht – spiegano gli organizzatori -.Un Paese senza memoria diventa un Paese senza più vergogna”.