Buona Pasqua con morti sul lavoro e suicidi per lavoro perso?

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Morti sul lavoro: le notizie che mancano
Morti sul lavoro

In questi giorni mi risulta difficile augurare “buona pasqua“. Per questo ho messo il punto di domanda. E poi, che “buona pasqua” ci può essere di fronte a tutte le persone che muoiono sul lavoro e di lavoro (o mancanza di esso) … Persone e non numeri o ingranaggi …  “poveri cristi” che non risorgono né risorgeranno mai, cancellati dalla brutalità di un sistema attento solo al profitto dei ricchi.

Uccisi troppe volte dall’indifferenza di chi non vuole vedere, di chi non vuole capire, dall’odio di chi considera  i poveri, i diversi, le minoranze esseri inferiori che non possono né devono avere nessun diritto (al massimo qualche elemosina così si è a posto con la coscienza), da chi dimentica …

Almeno noi abbiamo memoria. Dobbiamo, vogliamo ricordare. E’ poco, pochissimo, lo so, ma almeno è qualcosa.

Ieri la segretaria della CISL Annamaria Furlan, di fronte all’ennesimo ragazzo morto a Cremona mentre lavorava ha dichiarato “Oggi ancora una tragedia sul lavoro. Un giovane magazziniere di 28 anni alla acciaieria Arvedi di Cremona schiacciato da un macchinario. Una morte orribile che addolora tutti e che chiama in causa la responsabilità di istituzioni ed imprese”.

Io non sono  addolorato della morte di chi lavora per poter vivere (o sopravvivere). No! Non posso esserlo. Sono pieno di rabbia di fronte a chi fa poco o nulla, a chi non chiama alla lotta, al conflitto, alla ribellione. E mi sento in colpa perché riesco a fare poco. Perché, in definitiva, nessuno può sentirsi assolto con qualche frase di circostanza. Io per primo.

PS: poi uno trova su internet questa notizia e la rabbia aumenta, diventa insopportabile:

(ilmeridianonews.it – 19 aprile 2019)

Tragedia in centro, uomo perde il  lavoro e si lancia dal 5° piano: morto sul colpo
SALERNO – Tragedia in mattinata nella frazione di Pastena, dove un uomo di circa 40 anni si è lanciato dal balcone del quinto piano di un palazzo. Sul posto è giunta la Polizia di Stato ed i soccorsi.
Sono giunte anche altre ambulanze perché, secondo quanto riporta il sito Occhio di Salerno, Qualcuno dei presenti si sarebbe sentito male a causa della scena raccapricciante. Il corpo è già stato portato via. Tra le ipotesi più accreditate, il movente del suicidio sarebbe la perdita del posto di lavoro.

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Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.