Caccia Veneto, Consiglio dei ministri non impugna la legge regionale. Le reazioni di politica e associazioni

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Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare la legge regionale del Veneto sulla caccia o protezione della fauna selvatica e il prelievo venatorio. Una decisione accolta con soddisfazione in alcuni ambienti della politica veneta e nel mondo dell’associazionismo di settore.

Tra i politici si registra quella del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, cacciatore ed esponente del Vicentino, Joe Formaggio. La legge regionale, che regola la detenzione e l’utilizzo dei richiami vivi per la caccia da appostamento, porta il suo nome, ovvero “Legge Andreoli-Formaggio“, co proposta appunto con il consigliere Marco Andreoli.

caccia in veneto
Joe Formaggio (foto da Facebook)

“Questa scelta – ha detto – rappresenta un importante riconoscimento del nostro lavoro e della validità della legge. Un ringraziamento particolare va all’on.  Maria Cristina Caretta, che con il suo impegno in Commissione Agricoltura ha dato un contributo fondamentale alla stesura e all’approvazione della legge. Grazie al suo lavoro, siamo riusciti a tutelare una pratica venatoria che è parte della nostra storia e delle nostre tradizioni, assicurando al contempo il rispetto delle normative e degli equilibri ambientali. Mentre il Governo italiano riconosce il valore delle nostre tradizioni venatorie, – commenta Formaggio – l’Europa continua a bacchettarci con provvedimenti irragionevoli, come quelli sul divieto di utilizzo del piombo nelle munizioni. Queste decisioni dimostrano una scarsa comprensione delle realtà locali e rischiano di penalizzare ingiustamente i cacciatori italiani, che sono sempre stati attenti alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente”, conclude Formaggio.

Giuseppe Pan
Il consigliere regionale di Lega-LV Giuseppe Pan

Soddisfatto anche il consigliere regionale Giuseppe Pan, di Lega – Liga Veneta: “La scelta del Governo conferma la validità e l’importanza della nostra legge. Con queste modifiche, abbiamo dato risposte concrete alle necessità di chiarezza e certezza per chi pratica l’attività venatoria, ma anche per gli enti locali e gli organi di vigilanza. Ora tutti hanno regole precise e condivise. La legge regionale – spiega Pan – riguarda principalmente la gestione degli appostamenti venatori, aggiornando le modalità di localizzazione e sistemazione degli stessi, con l’introduzione di tecniche più moderne, come l’uso delle coordinate georeferenziate e la possibilità di documentare con foto lo stato dei luoghi prima e dopo i lavori. Un modo per evitare divergenze interpretative e garantire il rispetto delle normative, senza rischiare sanzioni o contenzioso”.

L’Associazione per la Cultura Rurale, la Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane, l’Associazione Cacciatori Veneti, Italcaccia e la Fondazione per la Cultura Rurale ringraziano il Capogruppo di Fratelli d’Italia Lucas Pavanetto, il Capogruppo della Lega Giuseppe Pan, il Presidente della Terza Commissione consiliare permanente Marco Andreoli e tutti i Consiglieri di maggioranza “che hanno votato a favore della nostra legge che ha finalmente fatto chiarezza e stabilito la certezza di diritto per tutti i cacciatori del Veneto che praticano la caccia da appostamento ad uso venatorio”.

Le associazioni della caccia in Veneto parlano di “grande vittoria” e si rivolgono ai consiglieri regionali per l’approvazione della legge “che attualizzerà la legittimità della detenzione e dell’uso dei richiami vivi e che stabilirà le esatte modalità di annotazione nel tesserino venatorio regionale dei capi abbattuti ed incarnierati”.