“Abbiamo quattro giovani che – esordiva ieri a Vicenza Giancarlo Bisato passando la parola a loro dopo il discorso introduttivo di Carlo Calenda che, affiancato dai due candidati vicentini Alessandra Moretti e Achille Variati, aveva appena lanciato la sua campagna per le europee 2019 come capolista per il nord est del Partito Democratico Siamo Europei – faranno quattro domande per stimolare il dibattito”.
Ecco la trascrizione di alcuni passaggi chiave delle domande mentre il video esclusivo integrale che vi proponiamo qui vi mostra quelle e le risposte di Calenda che sono, spesso, anche provocatorie: su tutte la necessità di ripartire dalla formazione scolastica oggi molto deficitaria per lo scarso prestigio associato agli insegnanti e per l’invadenza a scuola della famiglia.
Un’altra provocazione di Carlo Calenda? Greta ha sollevato un problema ma gli adulti, che lo hanno creato, o dimostrano dia ver fatto bene o di avere chiare le soluzioni o non possono solo paternalisticamente abbracciare quella giovane e gli altri giovani, strumentalizzandoli.
Prima ragazza
Sono Benedetta. Per noi, che spesso veniamo chiamati , definiti come la generazione Erasmus, la realtà è che siamo solo una piccola percentuale…. Ma quali sono le sue proposte per incrementare il numero e addestrare la generazione europea?
Secondo giovane
Buongiorno a tutti. Mi chiamo Nicolò. Volevo fare una domanda magari non proprio esattamente giovanile. Qui ci parla molto spesso del cosiddetto fronte dei sovranisti che sono, quindi, l’Europa delle Nazioni per Salvini, quella euroscettica di Di Maio così come dei conservatori europei. Secondo te… riusciranno a trovare un accordo tra di loro e a fare un fronte unito contro, per esempio, il Partito democratico, oppure si divideranno su questo? Seconda domanda. Quali sono i punti secondo te… per riuscire a batterli?
Terzo giovane
Buongiorno a tutti. Mi chiamo Alessio. La mia domanda parte da un presupposto. Poco tempo fa con il gruppo dei Giovani democratici del mio modesto paese abbiamo diffuso un questionario. Tra le domande ce ne erano due sulla scena europea che erano: quanto pensi di essere informato sul funzionamento dell’Unione europea e quanto pensi che i tuoi coetanei siano informati sui flussi europei?
Le risposte ci hanno lasciato un po’ allibiti perché sulla domanda a livello personale ha prevalso diciamo una quasi sufficienza in senso politico mentre sulla domanda sui coetanei la risposta è stata molto più drastica esprimendo un’esigenza molto forte. Quindi quello che chiedo è: come si può ovviare a questo problema? Mi viene in mente per esempio che prima si parlava della scuola, si può introdurre nella scuola magari secondaria , perché a livello universitario si fa, un insegnamento sull’Unione europea. Questa è l’idea che ho io. Ci sono altre soluzioni per ovviare a questo problema? Grazie.
Quarto giovane
Sono Davide… Ero venuto qua per farti una domanda sulla via della seta solo che ascoltandoti mi è venuta l’ispirazione su un’altra domanda. Si è parlato di spirito giusto quindi uno spirito europeo. Ho pensato che tramite questo spirito europeo il rinnovamento europeo sicuramente deve venire dai giovani. Però lo spirito deve essere coltivato. Vale a dire io sono europeo. Io mi sento europeo, io voglio combattere per un’Unione europea unita forte…
Bisogna dare una prospettiva, un’opportunità, un sogno. il problema è che ci sono tantissimi giovani oggi che questa storia non ce l’hanno perché non vedo una mobilità sociale. Tant’è che quando cercano fortuna in Europa non è detto che la trovino. Io ho amici che sono andati a Londra. Prendono 1000 sterline al mese e in queste mille sterline vengono pagate per l’affitto… di un appartamento di 30 metri quadrati a 50 minuti dalla metro per arrivare al lavoro. Quindi come possiamo in un certo senso creare un sogno, un sogno di mobilità sociale, un sogno che alla fine della prima della seconda guerra mondiale è riuscito a ricreare in questo Paese w a creare l’Unione europea…?
Nel video, ricordiamo, ci sono le domande complete e le risposte di Calenda su cui riflettere e confrontarsi approfittando anche del nuovo interesse alla politica che possono suscitare le elezioni europee.