Carlo Calenda, europarlamentare e segretario nazionale di Azione, ha fatto tappa a Vicenza nel suo tour elettorale in Veneto per incontrare gli elettori e presentare i candidati locali. La location dell’evento politico è stata la barchessa di Villa Zileri a Monteviale.
Ai circa cento presenti l’ex-ministro dello Sviluppo Economico nei governi Renzi e Gentiloni, che proveniva da Padova, si è presentato nel consueto look scelto per la campagna: polo blu griffata Azione, pantaloni di tela beige e mocassini. I suoi image maker hanno puntato su un completo decisamente informale per dare al loro candidato un tono da manager in ferie che risulta rassicurante e intonato al suo parlare, che rifugge dai toni forti e dagli slogan. E rispecchia l’abbigliamento-tipo dei suoi elettori, almeno quelli presenti a Villa Zileri, che in stragrande maggioranza esibiscono outfit da fine settimana borghese. L’identificazione fra il leader e il suo elettore è, quindi, anche formale e intonata al centrismo e alla moderazione che impronta Azione.
Accolgono Calenda la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini (per dovere di coalizione) e Marica Dalla Valle, segretaria provinciale di Azione. Ci sono anche alcuni candidati locali ma non sono presentati (foto di copertina del nostro Gianni Poggi, ndr).
Al punto stampa Calenda (che ha i tempi contingentati perché deve poi spostarsi a Verona per la tappa successiva) ha risposto a qualche domanda concentrandosi sulle vicende più recenti della campagna elettorale.
In Veneto non si può non parlare di autonomia. “Autonomia? Signori dovete chiede a Salvini perché la Gelmini, che è candidata con noi, aveva finito il progetto che andava approvato dal Governo Draghi. Salvini l’ha fatto cadere e, quindi, possiamo dire semplificando che Salvini ha fatto cadere l’autonomia.”
Cosa dice Calenda alle imprese venete? “Mi conoscono abbastanza bene. Da Impresa 4.0 alla deducibilità della componente di salari sull’Irap, all’Ires, al salario di produttività. Sono tutti provvedimenti che noi intendiamo rilanciare dopo che i Cinque Stelle li hanno distrutti. Le imprese venete devono capire che votare Lega non vuol dire votare Zaia, vuol dire votare Salvini e che Salvini è un irresponsabile pericoloso. Finchè la Lega non risolve questo problema votare Salvini vuol dire portare l’Italia in una condizione di rischio finanziario ed energetico. Ricordandosi sempre che Salvini e Berlusconi per loro paure elettorali hanno fatto cadere Draghi nel pieno di una crisi difficilissima.”
Anche per le imprese della Regione c’è l’emergenza energia. “Qui il tema fondamentale è l’energia e, sull’energia, sono venti giorni che io sto dicendo a tutti che bisogna interrompere la campagna elettorale e aiutare Draghi a intervenire. La Gran Bretagna e la Germania lo hanno fatto ma hanno un governo nel pieno dei poteri. Noi non ce l’abbiamo sempre grazie a Salvini, Berlusconi e Conte. Non hanno voluto farlo, continuano a dire no al rigassificatore di Piombino che ci serve per non rimanere senza gas. Siamo davanti a una campagna elettorale che è delirante, ieri si sono occupati di Peppa Pig (il 9 settembre FdI ha lanciato un appello alla Rai: “non trasmettete l’episodio con due mamme. Inaccettabile indottrinamento gender”, nda). Questa è la situazione. Mentre le aziende chiudono si parla di Peppa Pig e Giuseppe Conte sta tenendo ostaggio il dl Aiuti perché ha presentato quattrocento emendamenti. Vorrei che i cittadini capissero che, persino davanti a un disastro, i Cinque Stelle bloccano tutto, Salvini parla di cose a sproposito, chiede a Draghi di intervenire dopo averlo sfiduciato. Io gli ho detto che dovrebbe stare zitto per un minimo di decenza perché, se non fosse per lui, oggi avremmo Draghi nel pieno dei poteri, capace di intervenire e anche di combattere in Europa con più efficienza.”
Gli ultimi sondaggi vi attestano sopra il 10%. “Il 10-12% per cento basta per bloccare la Destra ma noi puntiamo a di più. Ma l’obbiettivo non è quello di bloccare la Destra e basta, perché non serve a niente solo questo risultato. L’obbiettivo è andare avanti con un Governo Draghi di larga coalizione. I leader, tutti, si devono render conto che quello che sta abbattendosi sull’Italia è uno tsunami che, adesso, è sull’energia e, dopo, sarà sulla finanza perché si alzano i tassi. Colpirà le famiglie e i mutui e noi abbiamo bisogno di avere una copertura autorevole e l’uomo più autorevole italiano che c’è oggi nel mondo e in questo momento fa il presidente del Consiglio. Cerchiamo di tenerlo lì a fare il presidente del Consiglio.”
La coalizione Italia Viva-Azione punta a un ritorno di Draghi al Governo conclude Carlo Calenda. “Per trent’anni questo paese è declinato perché abbiamo votato contro qualcuno. Quelli che erano a sinistra hanno votato contro la Destra e viceversa. Ci siamo divisi come se fosse sempre il dopoguerra, che non passa mai. Nel frattempo, tutto è declinato. Questa legislatura è uno spartiacque perché in essa abbiamo visto per la prima volta una cosa diversa: un Governo fatto da un italiano autorevole, che ha cominciato a fare le cose con serietà e pacatezza. E non ha parlato agli italiani dividendoli, ha parlato agli italiani riunendoli intorno a uno spirito che è, come spirito repubblicano, sta dentro la nostra anima e ispira l’idea che il Paese sta insieme riconoscendo sia i limiti che i doveri di ciascuno di noi.”