Calendario venatorio in Veneto, Zanoni (Pd): “Le sentenze vanno rispettate, no a colpi di coda”

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Nessun colpo di coda sul calendario venatorio del Veneto “corretto” da una sentenza del Tar. Lo sostiene il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, in riferimento alla vicenda legata alla sentenza n. 97 dello scorso 21 gennaio pronunciata dalla Prima Sezione del Tar del Veneto a seguito di ricorso presentato dalla Lega per l’Abolizione della Caccia.

Oggi, proprio da queste pagine, abbiamo dato notizia dell’intenzione del consigliere regionale vicentino di Fratelli d’Italia, Joe Formaggio, di chiedere alla Giunta di decretare una proroga (leggi qui). Da qui la reazione di Zanoni.

Da indiscrezioni mi risulta che la Giunta regionale potrebbe emanare una delibera per bypassare le disposizioni del Tar del Veneto che hanno portato alla chiusura delle attività di caccia agli uccelli migratori. Se così fosse, si tratterebbe di un colpo di coda inammissibile e dannoso.

Una sentenza – prosegue Zanoni – che applica le direttive impartite dall’ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sul calendario venatorio, utili ad evitare danni a questo patrimonio faunistico transnazionale dal valore inestimabile. Ricordo all’Assessore competente e alla Giunta regionale che ci sono dei precedenti di condanna della Corte dei Conti di amministratori, in sede giurisdizionale, per abbattimenti illegittimi di esemplari di fauna selvatica, nonché la possibilità di incorrere nel reato previsto dall’art. 650 del codice penale.

A questo proposito, – ricorda Zanoni – la sentenza della Corte dei Conti (Prima Sez. centrale Appello, 18 giugno 2018, n. 248) che in secondo grado ha condannato Alois Durnwalder, già presidente della Provincia autonoma di Bolzano, e Heinrich Erhard, già dirigente dell’Ufficio Caccia della Provincia autonoma di Bolzano, al risarcimento in favore dello Stato di 568.125 euro ciascuno e al risarcimento di 6.192,23 euro ciascuno in favore della Provincia di Bolzano più interessi, rivalutazione monetaria e spese per aver provocato un danno erariale di pari importo.

Chiedo all’assessore Corazzari e al presidente Zaia se vale la pena di rischiare condanne del genere per assecondare le istanze che il paladino della frangia estremista della caccia, Sergio Berlato, continua pressantemente ad avanzare in queste ore, con fare spavaldo e spregiudicato”, conclude Zanoni.

Di avviso diverso il collega consigliere regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello: “Visto che in questo guazzabuglio riguardante la caccia agli uccelli migratori, le responsabilità della Regione sono pesanti perché non ha voluto agire preventivamente rispetto alla sentenza del Tar che ha chiuso anticipatamente il periodo di attività
venatoria, la Regione stessa ora provveda a titolo risarcitorio.

In questo senso – ha aggiunto – auspico che la Giunta emani un provvedimento di recupero delle giornate perse che erano previste in calendario”.