“Dopo il business della finanza che ha tradito tanti poveri cittadini oggi siamo al business della malattia per ingrassare la case farmaceutiche dopo che da oltre 15 anni lo stato italiano e gli altri stati hanno tolto somme crescenti alla sanità non dando più risposte al diritto alla salute che reclamano e che è sancito dalle Costituzioni europee“: è da queste premesse che nasce l’anatema che nel video postato sul suo profilo Fb lancia contro i futuri utilizzi “incontrollati dal popolo” dei fondi europei del Next Generation EU l’avv. Sergio Calvetti, noto al grande pubblico per le migliaia di vittime delle banche che direttamente o tramite l’associazione MDE hanno affidato a lui le ben misere aspettative di un indennizzo diretto del danno subito che vada al di là dell’elemosina degli indennizzi del Fir, per altro ora di fatto stoppata nonostante i “proclami” dei selfie di Alessio Villarosa & c.
E contro la mancata corrispondenza tra promesse e realtà Calvetti ha lanciato ieri, 16 novembre, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Sottosegretario Alessio Villarosa e a Consap S.p.A., uno spaccato cioè di quel stesse Istituzioni a cui non vuole venga affidata la gestione dei miliardi post Covid, non un anatema ma il preannuncio di un ricorso giudiziale per la verifica dell’operato di tutti i coinvolti nella verifica e nello sblocco delle domande di accesso al Fir e di una successiva azione legale nel caso di un mancato sblocco della situazione per il quale il legale, direttamente e per MDE, auspica un incontro ai massimi livelli con “i responsabili delle Associazioni maggiormente rappresentative”.
Un solo commento ci permettiamo di fare su quanto detto dall’avv. Calvetti: lui, che boccia non senza ragioni le Istituzioni, ha ancora fiducia in quel coacervo di associazioni che, per la gran parte e, in gran parte, per interessi molto poco “generali”, sono state complici se non artefici, con le loro ataviche divisioni, della situazione drammatica di oggi spalleggiando a turno certi politici che del FIR hanno fatto solo una bandiera elettorale, ora definitivamente stracciata?
Ci dispiace domandare questo al legale di 6.500 vittime delle banche, ma possiamo farlo proprio e, forse, solo noi, al bando la modestia!, in questo dramma che vive di ipocrisie e doppi se non tripli giochi.
Noi che abbiamo seguito le associazioni (a… che?) fin dalla loro nascita e forse anche da prima, quando erano solo in nuce essendo stati noi gli unici a denunciare lo tsunami bancario in arrivo fin dal 2010 ovviamente in perfetta solitudine, possiamo rivolgere, quindi, questo appello all’avv. Calvetti: invii di nuovo il suo “ricorso-denuncia” ma aggiunga all’elenco dei destinatari inadempienti quello delle associazioni, fornendo ad ognuna facoltà di prova, alcune la meritano, del contrario.
Ecco la missiva via Pec del legale trevigiano
Indennizzo risparmiatori – Movimento Diritti Europei (MDE)
Scrivo la presente a nome, per conto e nell’interesse dell’associazione MDE e di tutti i 6.500 soci che hanno presentato alla Consap la domanda di indennizzo nelle forme prescritte dalla legge istituita allo scopo.
A quasi due mesi dall’avvio della procedura dei rimborsi sono giunti unicamente n. 5 bonifici e da oltre 30 giorni non vi è più contatto attraverso il Portale FIR.
È di ogni evidenza che tale silenzio manifesta un chiaro inadempimento di tutte le Istituzioni deputate all’organizzazione e all’esecuzione del programma di liquidazione degli indennizzi sancito da una legge dello Stato.
A seguito del mandato conferitomi dai risparmiatori per vedersi riconosciuto e versato l’indennizzo, ancorchè fortemente ridotto al 30% del danno effettivamente subito,
preannuncio il deposito di un ricorso giudiziale per l’accertamento/ispezione dell’esame delle domande effettuate ed effettuande, onde verificare l’adempimento ovvero l’inadempimento di coloro che sono stati delegati all’esecuzione della procedura verso i risparmiatori aventi diritto all’indennizzo previsto dalla legge.
Nel contempo, la presente valga quale costituzione di messa in mora e diffida ad adempiere ai sensi e per gli effetti dell’art. 1219 c.c., che indico nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della presente comunicazione.
Decorso il predetto termine che costituirà il diritto quale liquido ed esigibile in forza del silenzio-assenso, provvederò a tutelare gli interessi/diritti dei miei assistiti davanti all’Autorità competente.
Nella speranza di veder riscontrata la presente, atteso il pieno diritto dei risparmiatori, prima ancora che in tale loro veste, quali cittadini di un Paese democratico retto da una Costituzione che in troppe occasioni è stata calpestata, sarebbe opportuno un incontro con i rappresentanti delle Istituzioni cui la presente è trasmessa e tutti i responsabili delle Associazioni maggiormente rappresentative, anche in via telematica per ottenere i giusti e doverosi impegni di trasparenza ed adempimento.
Con i migliori saluti
Avv. Sergio Calvetti