Era dal 2011 che la popolazione non aumentava nella città di Vicenza (nel 2018 -830) un incremento di 154 nuovi residenti rilevati nel 2019 dall’Ufficio statistica comunale, con 522 nuove cittadinanze. Aumento dovuto soprattutto all’immigrazione di giovani stranieri, anche se una volta acquisita la cittadinanza comunitaria molti poi espatriano in Gran Bretagna dopo pochi mesi.
Il numero di nuovi nati è di 789, la maggior parte grazie alle famiglie extracomunitare, conferma la natalità in decrescita. Ma il tasso di nascite è al +10% nel quartiere Gogna e scende all’1,3% a Laghetto. La mortalità invece rimane costante, con una maggiore concentrazione nei mesi invernali, gennaio e febbraio.
“Rispetto al trend degli ultimi anni – è il primo commento generale dell’assessore Valeria Porelli che ha presentato i dati (sopra la presentazione video) – la città non si sta più svuotando“.
Popolazione nel 2019: in aumento i residenti, gli stranieri e le famiglie monoparentali
Il dato della popolazione residente a Vicenza dimostra un trend positivo che annulla la decrescita iniziata nel 2011, con +154 abitanti a fronte dei dati negativi degli ultimi tre anni: -755 nel 2016, -578 nel 2017 e -830 nel 2018. Al 31 dicembre 2019 i residenti risultano essere 110.944, con un incremento dello 0,1%, dato non sufficiente, però, a recuperare la decrescita di popolazione riferita agli ultimi 5 anni, pari a 2,4%.
L’incremento di 154 residenti risulta dalla somma dei fattori naturali e migratori.
Il saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) è in negativo di quasi 400 unità (-380): nel 2019 si sono verificati 1.169 decessi a fronte di 789 nascite.
Il saldo migratorio (iscritti per immigrazione-cancellati per emigrazione) è positivo (+534), frutto di 4.675 iscrizioni da altri Comuni o dall’estero e di 4.141 cancellazioni per cambi di residenza fuori Vicenza che sana il dato negativo della popolazione per minori nascite e decessi.
Nascite
Il numero di nati nel 2019, 789, conferma, se pur di poco, il dato negativo dal 1987 (760).
Rispetto al 2018 la diminuzione è di 3 nati e le nascite di bambini da genitori stranieri sono aumentate rispetto a quelle da genitori italiani (245 contro le 223 del 2018).
Si evidenzia che tale dato raffrontato alle nascite del 2017 dimostra un trend negativo passando da 256 a 245. Delle nascite di bambini stranieri, oltre l’80% sono provenienti da paesi extra UE (30% di nazionalità asiatica, 26% africana, 26% europea non UE, 4% americana).
Il tasso medio di natalità (nati ogni mille abitanti) a Vicenza rimane stabile a 7,1, con notevoli differenze da zona a zona: il tasso sale a oltre 10 in località Gogna per scendere a 1,3 a Laghetto.
Decessi
I decessi tra i residenti a Vicenza nel 2019 sono stati 1.169: 122 in meno rispetto al 2018. Il mese con la mortalità più elevata è stato gennaio (131) seguito da febbraio (109).
Il tasso di mortalità a Vicenza risulta essere di 10,5 decessi ogni 1000 abitanti: come per le nascite anche i decessi sono distribuiti in modo disuguale in città. Il tasso di mortalità, infatti, varia da oltre 17 per mille residenti della zona di via Quadri ai poco più di 5 per Polegge.
Si precisa che l’Istat certifica per il 2018 (ultimo dato disponibile pubblicato) una speranza di vita pari a 85,9 anni per le donne e 81,2 anni per i maschi a fronte di medie nazionali di 85,2 e 80,9.
Immigrazioni
Le persone che, nel corso del 2019, sono state iscritte nei registri anagrafici di Vicenza per immigrazione sono 4.675: 2.363 maschi e 2.312 femmine. Di questi 2.851 sono italiani, 1.824 di nazionalità straniera.
Provengono in gran parte dalla prima cintura di Vicenza (1.020) o da altro Comune della provincia (772) e solo 469 arrivano da altre provincie del Veneto. Per 808 di loro Vicenza rappresenta il primo Comune italiano di iscrizione, poichè provengono dall’estero. I restanti sono stati iscritti a seguito di regolarizzazione di pratiche anagrafiche sospese o per cessata irreperibilità.
I cittadini americani residenti a Vicenza al 31 dicembre 2019 sono 107 (67 maschi e 40 femmine).
Emigrazioni
Sono stati 4.141 (2.041 maschi e 2.100 femmine) le persone che hanno scelto di cambiare residenza: 337 in più dell’anno precedente. Tra queste 1.709 sono di cittadinanza straniera.
Le destinazioni hanno riguardato i comuni della cintura (1.171), o della provincia (671), mentre 345 persone si sono trasferite in altri comuni veneti e 549 in un’altra regione.
I Comuni di destinazione più scelti sono stati: Torri di Quartesolo (184), Monticello Conte Otto (135), Caldogno (128), Creazzo (118), Arcugnano (110).
Le cancellazioni a seguito di espatri sono state 483 (i casi rimanenti riguardano cancellazioni per irreperibilità o per altro procedimento amministrativo).
Caratteristiche della popolazione residente
I 110.944 residenti a Vicenza sono in maggioranza femmine. L’età media è di 46,3 anni (44,1 per i maschi, 48,2 per le femmine). L’invecchiamento della popolazione emerge chiaramente dall’indice di vecchiaia (il rapporto percentuale tra la popolazione over 65 e quella in età 0-14 anni) che per il 2019 attesta 201 anziani ogni 100 giovani con un leggero aumento sull’anno precedente che era di 197.
I bambini (0-14 anni) sono 13.579 con una leggera prevalenza maschile (7.087 maschi e 6.492 femmine) rappresentando il 12,2% del totale dei residenti. I bambini in questa fascia di età, che hanno cittadinanza straniera, sono 3.270; tra questi la gran parte (2.483), pur mantenendo la cittadinanza straniera, è nato a Vicenza e 343 in un altro comune d’Italia; solo 444 sono nati all’estero.
Cittadini stranieri
La popolazione di cittadinanza straniera (17.099) contro 16.766 aumenta se pur di poco e rappresenta il 15,4% del totale dei residenti.
Il 36,7% degli stranieri ha cittadinanza di Paesi Europei extra UE (Serbia 13,4%, Moldavia 7,4%), il 22,9% proviene da Paesi dell’Asia (Cina 5,4%, Filippine 4,5%), 18,5% da Paesi UE (in gran parte Romania 14,5%) e 17,7% dall’Africa (4,8 Nigeria, 3,4 Marocco)
Nel corso del 2019 sono stati complessivamente 522 i residenti che hanno acquisito la cittadinanza italiana (230 maschi e 292 femmine)
Gli stranieri che arrivano in città sono giovani e non anziani; questo contribuisce ad abbassare l’età media della popolazione.
Le famiglie
Al 31 dicembre 2019 è aumentato leggermente il numero di famiglie rispetto ad un anno prima, pari a poco più di 52.246 nuclei (+307) e si riconferma il numero medio di componenti per famiglia, pari a 2,10.
Quanto alla composizione, se l’anno scorso si è confermato il trend al ribasso delle famiglie sia con tre che con quattro componenti, è continuato ad aumentare il numero delle famiglie composte da una sola persona(42,8%), e da due persone passate da 22.074 del 2018 a 22.347 del 2019 (+273).
Le famiglie con figli si riconfermano essere un quarto del totale pari a 12.476.
I matrimoni
Sono ulteriormente diminuiti, sia quelli con rito civile che gli ormai pochi celebrati con rito religioso: 243 in tutto quelli registrati l’anno scorso (erano 355 un decennio prima), con una diminuzione di celebrazioni pari a 36 unità rispetto al 2018. Nel dettaglio sono stati 181 quelli celebrati con rito civile (74%), 62 con rito religioso (26%).
Su 181 celebrazioni civili quasi il 26% (47 matrimoni misti) è tra italiani e stranieri.
Dai dati registrati, risulta infine che l’età media al primo matrimonio torna lievemente a salire, attestandosi a 35,3 anni per lo sposo e a 32,6 per la sposa.
Le unioni civili nel 2019 sono state 11 (8 tra uomini, 3 tra donne).
Il commento di Porelli
“La decrescita della popolazione iniziata nel 2011 si annulla con un aumento di popolazione residente attraverso un dato positivo di +154 residenti, anche se tale dato non riesce a colmare la lacuna. Risulta in aumento il dato delle famiglie composte da una sola persona o da due persone. Altrettanto interessante è il dato che riguarda le due macro-aree di età 0-14 anni e over 75, dove si riconferma che gli over 75 continuano ad essere più numerosi.”
“Ringrazio l’ufficio statistica per l’elaborazione dei dati sulla popolazione residente – ha concluso l’assessore –: grazie alla loro analisi possiamo mettere a disposizione i dati elaborati per i compiti istituzionali e all’amministrazione per meglio scegliere ed adeguare i servizi necessari ai cittadini a seconda delle diverse fasce d’età e alle diverse zone di residenza, permettendo di pianificare e programmare interventi mirati alle esigenze”.
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