Campo Marzo, il Comune presenta piano di rilancio. Reginato (Lega): “al centro bellezza della natura, dell’arte e morale”

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Matteo Reginato (capogruppo Lega Vicenza)
Matteo Reginato (capogruppo Lega Vicenza)

Il Comune di Vicenza ha presentato il piano di rilancio per Campo Marzo e zone attigue come via Verdi, viale Milano, viale Eretenio. Lo ha fatto un po’ in sordina, dopo l’annuncio in occasione della conferenza di fine anno. Il piano infatti è stato spiegato dal principale quotidiano cittadino e, in parte, in un comunicato del consigliere Matteo Reginato in rappresentanza del gruppo Lega, di cui riportiamo qualche estratto.

La bellezza della natura, quella di matrice artistica ed infine la bellezza morale saranno le componenti fondamentali per risollevare dal degrado Campo Marzio e le zone limitrofe – afferma Reginato -. Queste sono solo alcune delle componenti che fanno parte del piano di miglioramento dell’area, un piano che dal punto di vista urbanistico è senz’altro un progetto ambizioso tanto quanto quello della nuova sede della biblioteca Bertoliana che insieme segnano definitivamente il percorso dell’amministrazione Rucco”.

È un progetto che mira a riportare i cittadini a vivere l’area verde, facendola diventare il luogo ideale per trascorre il tempo libero e non solo. Mi auguro che da parte delle minoranze, almeno in questo caso, esca un parere positivo del lavoro fatto, il quale non ha colori politici ma il semplice intento di dare sostanza ad un area della città che per troppo tempo ha sentito solo chiacchiere“.

Da queste dichiarazioni emerge poca concretezza sulle “nuove funzioni” dell’area annunciate da Rucco, sui costi e sulle opere concrete che verranno realizzate e in che modo il quadrilatero di viale Milano parteciperà a questa trasformazione. Sicuramente la stazione avrà un nuovo volto, il Comune ha poi chiesto a Rfi un tunnel sotterraneo che la colleghi con piazzale De Gasperi. Dagli altri elementi trapelati, in generale, tutta l’area dai Giardini Salvi a viale Eretenio, che è già un polmone verde, sarà ancora più verde, con l’inevitabile divieto al transito delle auto. Si tratta di lavori che andranno avanti per almeno due-tre anni.