Cannabis light e CBD: tutto quello che c’è da sapere

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Cannabis light
Cannabis light

Nelle diverse tipologie di cannabis light, un ruolo importante per gli effetti rilassanti dei prodotti che si assumono è offerto dal CBD. Si tratta del cannabidiolo, vale a dire uno dei più importanti cannabinoidi che si trovano nelle piante di cannabis. Questo principio non ha effetti psicoattivi, dal momento che non esercita alcuna diretta influenza sulla chimica della mente umana. È questo il motivo per il quale si parla di cannabis light.

Dove si compra la cannabis light

Prima di scoprirne di più, vale la pena di capire dove è possibile comprare prodotti a base di CBD: per esempio sull’e-commerce Theweedzard.com, il cui ricco catalogo mette a disposizione la migliore cannabis light che si possa trovare online. Ci sono prodotti di tutti i tipi, e per ognuno di essi non mancano le recensioni lasciate dai clienti che hanno già avuto modo di provarli: un valido aiuto per gli acquirenti che grazie ai pareri altrui hanno l’opportunità di orientarsi più facilmente nella scelta. Meritano di essere provati, tra gli altri, i biscotti alla canapa, come i cantucci cotti a legna.

Gli effetti del CBD

Il CBD, dunque, non ha effetti psicoattivi, ma ciò non vuol dire che la sua assunzione non abbia conseguenze positive per il corpo umano. Esso, infatti, vanta proprietà neuroprotettive e viene considerato un eccellente miorilassante, dal momento che contribuisce ad attenuare la tensione muscolare. Per di più, è un potente antiossidante, contrasta le infiammazioni e pare essere in grado di ripristinare la cosiddetta morte programmata, vale a dire l’apoptosi, nelle cellule tumorali. Come si vede, sono indiretti gli effetti del CBD: in molti lo apprezzano proprio perché si tratta di effetti poco impegnativi.

Il rapporto tra il CBD e l’aroma caratteristico della canapa

Le molecole di CBD, proprio come quelle di THC, sono del tutto prive di odore: non è questa sostanza, di conseguenza, a conferire il tipico aroma di canapa, i cui fiori invece profumano per effetto dei terpeni. Questi sono idrocarburi aromatici che si trovano nella pianta, venendo prodotti in modo naturale. In realtà i terpeni sono centinaia e centinaia, ed è da essi che dipendono tantissime fragranze: si pensi, per esempio, a quella di arancia, a quella di caramello, a quella di muschio, a quella di frutti di bosco e a quella di limone. Ma l’elenco sarebbe molto più lungo. Il modo in cui la pianta viene coltivata è uno dei fattori che incidono sulla quantità di terpeni, insieme con la varietà.

La cultura della canapa

La quantità di CBD che si riscontra in una pianta di Cannabis Indica o di Cannabis Sativa varia in funzione della specifica varietà. Va detto, per altro, che c’è una correlazione tra la quantità di CBD e la quantità di THC, ma nel complesso è raro che si vada oltre una concentrazione del 15%. Il riferimento è alle varietà da collezione, vale a dire quelle che non sono registrate nella lista di sementi UE e che non possono essere coltivate nel nostro Paese. Nelle varietà che hanno un contenuto di THC basso o molto basso, cioè inferiore all’1%, il rapporto tra THC e CBD non è quasi mai superiore a un valore di 1 a 20. Per verificarlo è sufficiente esplorare i cataloghi che propongono piante da collezionismo. Non esistono sementi che siano in grado di garantire valori di CBD più elevati del 15%. Esiste, invece, una sola varietà che ha una concentrazione di THC che non supera lo 0.5%: si tratta della CBD Therapy e ha un contenuto massimo di CBD pari al 10%.

Da cosa dipende il contenuto di CBD

Sono numerose le variabili che incidono sul contenuto di CBD: in primis le modalità di coltivazione, dal momento che una procedura indoor ha effetti differenti rispetto a una outdoor. Altri fattori chiave sono, poi, le condizioni del clima e quelle del terreno. Tutte le piante a elenco UE si caratterizzano per una certa instabilità, in quanto la quantità di principio attivo non ha mai rappresentato il criterio di selezione di tali varietà. A volte, purtroppo, i valori di CBD che vengono dichiarati sono inventati; non avviene così, invece, per il tasso di THC, che è sempre corretto.