Canone Rai: i 90 euro che oggi paghiamo tramite bolletta elettrica non verranno più riscossi così dalla fine dell’anno dopo che l’Ue ci ha imposto di non mescolare “il sacro col profano” (mercato e imposte), visto che si tratterebbe di oneri impropri, fuorvianti per il mercato energetico.
Ci sono vaie ipotesi allo studio, anche quelle di una regionalizzazione che potrebbe anche esentare del tutto dal pagamento. Ma, vista la continua fame di fondi più volte reclamata dall’ad della tv di Stato, è probabile che venga colta questa occasione per aumentare il canone, anche perché, senza la riscossione automatica in bolletta elettrica (che pochi si azzardano a non pagare viste le conseguenze del taglio della luce), potrebbero aumentare gli evasori (1).
L’occasione in proposito sembra proprio che ci sia: la ristrutturazione della sede generale della Rai in viale Mazzini a Roma. Il comunicato con cui la Rai dà l’annuncio dell’incarico ad una società – “Passo doveroso a razionalizzare gli spazi dell’Azienda” – è esplicito e non dà adito a scelte di risparmio, bensì una “profonda ristrutturazione” con mega interventi con, ovviamente, tutti gli annessi e connessi per dare lustro, tecnologia e valore – incluse le gallerie di dipinti che sono in quella sede – a quella che l’amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes, considera la più grande impresa culturale del Paese.
Vuoi che questa non sia occasione d’oro per “ritoccare” l’importo di un canone che, sempre Fuortes, considera terribilmente basso e non in linea con altri Paesi Ue in cui ancora sussiste questa imposta?
In campagna elettorale siamo certi che non se ne parlerà. Figurati se qualcuno, nell’orgia di regalie (sempre senza copertura finanziaria) in corso, osa parlare di un aumento di un’imposta. Per cui, prendiamoci una pausa fino al nuovo governo e poi ne vedremo delle belle.
1 – sì, “evasori”, perché lo chiamano canone, ma non è tale bensì imposta per il possesso di un tv con antenna con cui si paga tutto il cosiddetto servizio di informazione e spettacolo pubblici.
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
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Fonte: Canone Rai. Verso l’aumento dell’importo