Cantieri Tav a Vicenza, Colombara (Quartieri al centro): “controlli su Pfas”

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Tav, treni veloci
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Il consigliere comunale di opposizione di Vicenza Raffaele Colombara, capogruppo di Quartieri al Centro, ha presentato una mozione, che, spiega in una nota, verrà presentata anche negli altri comuni interessati dal percorso della TAV Brescia Padova e facenti parte della cosiddetta area rossa per contaminazione da Pfas, in cui propone alcune indicazioni e misure di prevenzione per trattare prima e dopo l’uso l’acqua prelevata per le lavorazioni di cantiere. “Ogni intervento nella zona inquinata deve avvenire escludendo ulteriori danni, semmai contribuendo al risanamento – afferma Colombara -. Essenziale infine il monitoraggio per proteggere le fonti di acqua poste a valle del cantiere. La mozione è sostenuta anche dalle Associazioni che in questi anni hanno seguito attivamente la questione”.

“Premesso che il progetto definitivo della linea AV/AC Verona-Padova – Sub tratta Verona-Vicenza – 1° lotto funzionale Verona-Bivio Vicenza è stato definitivamente approvato con delibera CIPE 22/12/2017 nr. 84 e pubblicato in G.U.R.I. (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana) del 18/07/2018 nr. 165; premesso che nella delibera della Giunta Regionale del Veneto del 10/10/2016 nr. 1595 che ha espresso “..giudizio favorevole di compatibilità ambientale con prescrizioni e raccomandazioni …” sul progetto definitivo della linea AV/AC Verona-Padova – Sub tratta Verona-Vicenza – 1° lotto funzionale Verona-Bivio Vicenza..” non contiene nessuna raccomandazione o prescrizione per quanto concerne i PFAS – spiega Colombara – premesso che nella delibera del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) del 22/12/2017 nr. 84 pubblicata nella G.U.R.I. del 18/07/2018 nr. 165 nell’allegato 1: Prescrizioni e raccomandazioni, non contiene nessuna raccomandazione o prescrizione per quanto concerne i PFAS; constatato che il Governo ha provveduto a dichiarare lo stato di emergenza mediante delibera del CdM (Consiglio dei Ministri) del 21/02/2018 (GURI del 05/04/2018 nr 79) dal titolo “Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova” con validità dodici mesi, e prorogato con delibera del CdM del 04/04/2019 (GURI del 12/04/2019 nr. 87) per ulteriori dodici mesi; premesso che nella pubblicazione dell’ARPA Veneto “Stato dell’inquinamento da sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) nelle provincie di Vicenza, Padova e Verona” (pur risalente al 2013) viene evidenziato il livello raggiunto da queste sostanze e che la propagazione del fenomeno è ancora in espansione; visto il parere della Commissione VIA e VAS del MATTM nr 2923 del 18/01/2019 “Richiesta considerazioni tecniche relative a diffida acquisita al prot. DVA/1501 del 25/01/2017” per un parere supplementare sulla questione PFAS. Parere che non evidenzia particolari precauzioni da mettere in atto nei confronti dell’inquinamento da PFAS; constatato che l’inquinamento da PFAS parte dalle acque superficiali e arriva ad oltre 104mt (pozzo chiuso a Lonigo) di profondità; visto il fabbisogno del cantiere che preleverà rilevantissime quantità di acqua dal sottosuolo con necessità di parziale reimmissione della stessa”.

La mozione di Colombara chiede alla Giunta ed al Consiglio Regionale: “di fare in modo che nei cantieri della linea AV/AC prima di utilizzare l’acqua prelevata nel territorio, questa sia adeguatamente filtrata per catturare le sostanze perfluoalchiliche (PFAS) in modo tale che, a valle del filtraggio, il valore cumulativo residuo di tutte le sostanze non superi i valori indicati nella DGRV 854 del 13/06/2017. Di riservare la possibilità di effettuare controlli a campione e casuali sulla qualità dell’acqua filtrata anche al Comune stesso, dal momento che il Sindaco è la massima autorità sanitaria del Comune e la tutela della salute non può essere delegata. Che le stesse analisi siano rese pubbliche periodicamente mediante un’informazione trasparente alla cittadinanza, considerata l’emergenza PFAS in atto. Di far “rispettare le distanze di rispetto tra le aree di cantiere e i pozzi di approvvigionamento idrico degli acquedotti; nei casi in cui le attività dovessero compromettere i pozzi di approvvigionamento acquedottistico esistenti, la ditta proponente dovrà realizzare, con urgenza e a proprie spese, nuovi pozzi sostitutivi in accordo con l’Ente di gestione dei pozzi compromessi”.

“Prescrizione nr. 115, allegato 1 “Prescrizioni e raccomandazioni” – Delibera CIPE 22/12/2017 nr. 84, G.U. 18/07/2018 nr. 165. Che l’importo di questi ulteriori compiti non possa essere fonte di richieste economiche aggiuntive da parte del consorzio IRICAV2 perché come riportato nel parere del CSLP (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) del 31/03/2017 prot. 45/16 “…tra gli oneri generali sono anche compresi i rischi esecutivi, ivi compresi quelli correlati a carenze d’indagine, incompletezza progettuale, ecc…”.(pag. 102 di 103)”.