Caporalato alla Grafica Veneta di Trebaseleghe, Rifondazione Comunista del Veneto: presidio unitario di protesta e denuncia

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Caso Grafica Veneta, PRC: presidio a Trebaseleghe, giù la maschera
Caso Grafica Veneta, PRC: presidio a Trebaseleghe, giù la maschera

Amministratore delegato e responsabile della direzione tecnica di Grafica Veneta – scrive nella nota che pubblichiamo il Partito della Rifondazione ComunistaComitato regionale Veneto, sono finiti agli arresti domiciliari perché direttamente coinvolti in una vicenda di sfruttamento e caporalato a danno di lavoratori pakistani (qui la posizione del il presidente di Grafica Veneta Fabio Franceschi, ndr).

Non siamo per nulla stupiti. Da molto tempo sapevamo che lo sviluppo dell’azienda di Trebaseleghe aveva come asset strategici della sua crescita forti legami con la politica e lo sfruttamento intensivo del lavoro. I primi sono ampiamente noti. Non si contano le esternazioni di plauso di Luca Zia  a favore di Grafica Veneta, sempre indicata come eccellenza veneta, così come è nota la vicenda ingloriosa delle mascherine prodotte nella primavera scorsa e presentate in conferenza stampa a Marghera, con grande orgoglio dal presidente del Veneto come prodotto della creatività della imprenditoria regionale.

Sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, abbiamo avuto spesso notizie frammentarie e reticenti, purtroppo, a causa della paura di chi temeva, denunciando, di perdere il lavoro.

Vediamo però ancora una volta squadernata la logica predatoria di larga parte della borghesia veneta che ha costruito le sue fortune sullo sfruttamento intensivo del lavoro e del territorio con la complicità di larga parte della politica che ha permesso, per legge, lo smantellamento delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori e ha favorito la speculazione immobiliare che ha generato un consumo di suolo insostenibile.

Alla Grafica Veneta, come alla Fincantieri, in agricoltura, nelle attività di servizio, nella logistica, in molte attività produttive, la intermediazione di manodopera permette di imporre ai settori più deboli del mercato del lavoro – donne, giovani e immigrati – condizioni di lavoro indicibili e salari da fame.

Saremo sabato prossimo, 31 luglio dalle ore 11, dinanzi al municipio di Trebaseleghe, insieme alle altre forze politiche, organizzazioni sindacali, associazioni e persone con cui condividiamo l’indignazione e la rabbia, per:

  • esprimere tutta la nostra solidarietà ai lavoratori che hanno subito minacce, attacchi violenti, e continue intimidazioni;
  • condannare il caporalato e il crescente sfruttamento dei lavoratori, l’attacco ai diritti ed alle  tutele, tutti fenomeni che in Veneto si espandono come e più che nel resto del Paese.

Partito della Rifondazione ComunistaComitato regionale Veneto