Caporalato in Grafica Veneta, Zapparoli (Editori indipendenti): “stop concorrenza selvaggia che crea forme di neo-schiavitù”

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Grafica Veneta
Grafica Veneta

Marco Zapparoli, presidente di ADEI – Associazione degli Editori indipendenti, ed editore, si esprime a proposito dei gravi episodi di caporalato che in questi ultimi giorni hanno toccato il mondo dell’editoria e in particolare l’azienda Grafica Veneta nel Padovano. La dichiarazione del Presidente Zapparoli vuole raccogliere l’invito espresso da Filcams CGIL – SLC CGIL che nei giorni scorsi hanno chiesto alle case editrici di esprimere la loro posizione in merito.

“Piacciono molto parole come progresso, libertà, crescita. Piacciono parole come economicità, rapidità, convenienza. Ma è davvero conveniente, ricevere un pacco un’ora dopo aver fatto clic, se la contropartita in termini sociali è orripilante? È davvero progresso, raggiungere a costi incredibilmente bassi una località di sogno, se una nuvola di scie nel cielo rende il clima disastroso? È libera, sicura, sostenibile una comunità basata sul lavoro, se in nome della competitività si giunge a picchiare addetti sempre più precari?
Non serve a nulla puntare con indignazione il dito su questa o quest’altra anomalia, irregolarità, azienda, se non ci si chiede seriamente perché, anche, si giunga a tutto questo – afferma Zapparoli in un comunicato -. Senza che ciascuno, prima di puntare il dito verso gli altri, si domandi: cosa è possibile fare, perché questo processo involutivo cambi verso?
Abbiamo messo in ginocchio l’ambiente, e ancora non ci fermiamo a cambiare. Stiamo calpestando i nostri diritti primari, e ancora non ci fermiamo a cambiare. Chi paga i danni di questa involuzione? Noi. Dovremmo forse fermarci, e riflettere sulle condizioni generali su cui si basa questo non-contratto, su questo mercato che genera forme di concorrenza selvaggia, dove troppo spesso i costi oltrepassano i ricavi, a meno di non calpestare regole basilari”.

“Nel piccolo mondo del libro, esisteva una anomalia rappresentata dall’impossibilità di mantenere in vita la libera concorrenza. ADEI, la nostra Associazione, che non a caso nasce dal mondo dei piccoli imprenditori indipendenti, comprese anni fa la rilevanza – per tutta la filiera, e per aziende di qualsiasi dimensione – di una legge sul Libro che garantisse maggiore equità. Alcuni temevano che un maggior rispetto del prezzo fisso avrebbe causato un peggioramento del mercato. In realtà, e nonostante la pandemia, il mercato è cresciuto, assieme alla possibilità di concorrenza. Non è forse, di nuovo, sul terreno dell’equità di concorrenza che si può fare qualche primo passo avanti? Mentre alziamo la soglia di attenzione su comportamenti non etici, e necessariamente ribadiamo l’esigenza di rispettare regole fondate sulla dignità del lavoro – inutile nascondersi dietro un dito, è giusto che ciascuno si assuma la responsabilità di scelte che la minano – conclude Zapparoli – non è forse giunto il momento di arginare anomalie che concorrono a generare forme di neo-schiavitù?”.