Enrico Cappelletti, cinquantaquattro anni, padovano, attualemente residente nel bassanese in provincia di Vicenza e da tempo ben noto anche nel Vicentino, è deputato del Movimento 5 Stelle. Senatore nello stesso gruppo parlamentare nella XVII legislatura (2013-2018) è stato primo firmatario di sette DDL fra cui quello sulla istituzione di una commissione di inchiesta sul dissesto della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Il 25 settembre è stato eletto nel Collegio plurinominale Veneto 2.
Tra gli interpellati dell’opposizione, sarebbe meglio dire di una delle opposizioni, è stato il più pronto a rispondere al nostro invito per un’intervista sulla Legge di bilancio (e non solo) attualmente in discussione proprio alla Camera dei deputati per, poi, esaminati gli emendamenti lì proposti, passare al vaglio del Senato, dove, però, arriverà blindata per la necessità di approvarla entro fine anno per evitare, in caso di non approvazione, l’esercizio provvisorio. Ben disponibili ad ospitare altre prese di posizione delle opposizioni, così come della maggioranza, per la quale il più lesto a rispondere è stato il senatore vicentino Pierantonio Zanettin, le cui risposte vi proporremo a seguire, sentiamo, intanto, l’on. Enrico Cappelletti.
Onorevole Cappelletti come giudica la Legge di stabilità del nuovo Governo Meloni?
Questa Legge di bilancio è una legge vigliacca perché dichiara di essere fatta per dare sollievo ai più fragili ma in realtà toglie proprio alle persone che ne hanno più bisogno per dare a chi non ha pagato le tasse. C’è un Governo che annulla tutti i debiti nei confronti dell’Agenzia delle entrate fino a un certo determinato importo. È una legge che non ha nulla di coraggioso, fatta da chi andava nelle piazze a dichiarare che quello Conte era un governo spregevole perché, durante il Covid, non accreditava mille euro su tutti i conti correnti degli italiani e, adesso, prevede detrazioni fiscali per soli tre mesi tant’è che, da marzo, bisognerà intervenire subito con una modifica.
Aggiungo, coma da mio intervento in Commissione Attività Produttive proprio stamane, che non siamo i soli a bocciare la manovra. È stata bocciata anche dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), dalla Banca d’Italia, dalla Corte dei Conti, perfino dai Sindacati e Confindustria… Gli unici che plaudono sono gli evasori fiscali. Noi abbiamo presentato molti emendamenti, nella speranza di dare un contributo ad un suo miglioramento.
Il Superbonus, voluto proprio dai 5Stelle, è stato molto ridimensionato dal Governo
Due studi del Censis parlano di 900.000 e 700.000 posti di lavoro creati dal Superbonus e di 43 miliardi di gettito fiscale attesi sotto forma di imposte e tasse. Lo Stato incasserà 43 miliardi di euro, il 70% di ciò che ha speso, ne rimangono 17 quasi interamente (13 per la precisione) finanziati con il PNRR voluto e ottenuto dal Movimento 5 Stelle. 500.000 famiglie hanno d’ora in avanti un risparmio energetico che arriva al 70% e le emissioni di CO2 sono ridotte di un milione di tonnellate.
Onorevole Cappelletti, un altro vostro cavallo di battaglia, il Reddito di cittadinanza, è riformato nella Finanziaria.
La Meloni aveva dichiarato che lo voleva eliminare, in realtà ne elimina solo un pezzettino e, comunque, tra sei mesi. Staremo a vedere se avrà il coraggio e la forza di farlo. La Lega, che lo ha voluto, votato e sostenuto, ora è protagonista della sua cancellazione. Inaccettabile è che il capitale risparmiato riducendo il Reddito di cittadinanza sia utilizzato per un condono fiscale a favore di chi non ha pagato le tasse.”
Onorevole Cappelletti, parlando di pensioni, come giudicate la proposta della quota 103?
È sempre troppo poco. Ricordo Salvini quando faceva campagna elettorale invocando quota 100, poi è passato a quota 101, poi sembrava che quota 102 potesse essere un compromesso equo e adesso siamo a 103 e l’anno prossimo probabilmente arriveremo a 104. Non c’è nessuna attenzione nei confronti dei problemi legati alla previdenza e prendo atto che Giorgetti ne fa una questione generazionale. La responsabilità è di chi ha gestito la cosa pubblica creando un buco sui conti nel momento in cui c’erano tutte le condizioni per arrivare ad un pareggio di bilancio e addirittura ad un attivo.
Il Movimento 5 stelle ha ricevuto molte critiche per la sua posizione sulla guerra in Ucraina che impatta anche sul nostro bilancio nazionale, sia per i costi diretti per la fornitura di armi che indiretti per tutti i suoi effetti sull’economia anche… domestica..
La nostra posizione non è mai cambiata. Siamo stati criticati da quella fetta di Confindustria che fa riferimento ai produttori di armi. Siamo sempre stati favorevoli ad aiutare l’Ucraina perché la sua è una guerra di difesa e legittima rispetto ad un’invasione scellerata. Ma parallelamente bisognava portare avanti una trattativa in cui ci fosse un ruolo attivo anche dell’Europa e non un ruolo più insignificante. È un problema grave che abbiamo sollevato già ai tempi del Governo Draghi ed è una delle cause che ci ha portati a uscirne. Serve un tavolo per parlare di pace, in cui l’Europa non deve prendere le posizioni degli Stati Uniti o della NATO ma tutelare il proprio interesse.