Un capriolo femmina, in attesa di partorire un piccolo, è stata abbattuta illegalmente nei sobborghi di Valdagno, ai margini del bosco. Di seguito i dettagli dell’operazione dei Forestali
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I Carabinieri Forestali della Stazione di Valdagno, unitamente a personale della Polizia Provinciale, sono intervenuti nei giorni scorsi, a seguito di segnalazione di un cittadino che aveva udito degli spari nei pressi di una abitazione e aveva visto cadere il capriolo, colpito a morte; sul posto hanno scoperto che il bracconiere aveva sparato dall’abitazione del fratello ai margini del bosco, abbattendo un capriolo femmina in attesa del parto.
Lo stesso bracconiere, privo del porto di fucile da caccia dal 2010, aveva nascosto nella casa del fratello la carcassa dell’animale, già scuoiato. Dalle prime indagini e dagli accertamenti effettuati si scopriva che l’arma, un fucile a canne sovrapposte di proprietà di un secondo fratello dello sparatore, era stato spostato senza autorizzazione e detenuto senza particolari precauzioni in un semplice armadio, motivo per il quale è stata sequestrata, unitamente alla carcassa del capriolo, dagli agenti accertatori, non sussistendo, oltre al resto, i requisiti di sicurezza necessari alla custodia.
Oltre all’arma utilizzata per l’abbattimento, gli agenti hanno rinvenuto altri 7 fucili da caccia nelle stesse condizioni provvedendo a togliere tutto dalla disponibilità degli interessati secondo le disposizioni del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Il sequestro è stato convalidato in quanto si tratta di furto aggravato ai danni dello Stato utilizzando mezzi vietati dalla legge, comunemente detta “sulla caccia”, poiché è stata utilizzata munizione spezzata. L’art. 30 della legge 157/92, in questi casi, prevede anche una ammenda fino a 1550 euro.
Gli agenti accertatori hanno denunciato il 47enne, oltre che per furto aggravato secondo l’art. 624 del Codice Penale, che prevede la reclusione da 1 a 6 anni ed una multa da 103€ a 1032€, anche per l’art. 544 bis del Codice Penale, che punisce il fatto di aver ucciso con crudeltà e senza necessità un animale; in questo caso la pena prevista è quella della reclusione da 4 mesi a 2 anni.
In aggiunta hanno notiziato l’Autorità Giudiziaria sia per porto abusivo d’arma (art. 699 del CP), con pena prevista dell’ arresto fino a 18 mesi, sia per lo sparo dall’abitazione (art. 703 CP) che prevede ammenda ed eventuale arresto.
I proprietari e custodi dei fucili rischiano il ritiro definitivo della licenza di porto di fucile e delle armi.