Sembrava una classica chiamata da spedizioniere “passo domani mattina a ritirare la merce”, ma qualcosa di insolito nel modo di fare ha insospettito il titolare di un’azienda bassanese che si occupa della realizzazione di prototipi di capi di abbigliamento di alta moda per conto di grandi firme, il quale nella tarda serata di lunedì scorso 5 agosto si è recato alla Stazione Carabinieri di Marostica per riferire della chiamata e del suo sospetto che non fosse genuina. È da precisare che ogni giorno l’azienda tessile ricorre a diverse ditte di trasporto per spedire la propria merce in varie località italiane. I militari, eseguiti i preliminari accertamenti hanno ritenuto fondata la possibilità che la telefonata fosse realmente finalizzata alla truffa. Quindi, nel corso della mattinata successiva, i carabinieri della Compagnia di Bassano del Grappa hanno predisposto un servizio mirato, sia in uniforme sia in borghese.
Poco prima di mezzogiorno, come preannunciato dalla chiamata sospetta, è sopraggiunto in azienda un camion guidato da un uomo, vestito con la tipica divisa del corriere, compreso di cappellino con visiera, chiedendo di poter caricare la merce. Il dipendente dell’azienda bassanese, pensando si trattasse del vero corriere (tratto in inganno anche dal tipico abbigliamento indossato dall’autista del camion), gli ha consentito di caricare all’interno del suo furgone, circa 40 capi di vestiario del valore di circa ventimila euro.
A questo punto i militari, appostatisi preventivamente nelle immediate vicinanze del piazzale esterno dell’azienda, avendo notato che il furgone presentava delle targhe alquanto anomale, per quanto si trattasse di una fedele riproduzione di quelle reali, hanno deciso di intervenire per dissolvere qualsivoglia dubbio.
In effetti le targhe erano contraffatte con materiale plastico e risultavano perfettamente incollate sulle originali ed il corriere, messo di fronte all’evidenza dei fatti, non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità. La merce nel frattempo è stata recuperata ed immediatamente restituita all’avente diritto.
Al termine delle formalità di rito, quindi, l’uomo, un pregiudicato campano di 53 anni, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Vicenza per tentata truffa e sostituzione di persona.