Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Schio hanno arrestato un uomo, Jarno Cané, maladense cl. 1980, in esecuzione di ordine di o.c.c. (carcerazione cautelare) ai domiciliari per atti persecutori e maltrattamento verso i familiari conviventi.
Jarno Cané ha infatti mantenuto una condotta aggressiva nei confronti di B.E., sua compagna e madre dei suoi due figli, per quasi 15 anni. Tutto ha avuto inizio nel 2004 quando, già dopo i primi mesi della loro relazione, il maladense aveva dimostrato di essere una persona violenta arrivando, dopo diversi litigi, a rompere il naso della donna con un pugno. Da lì e fino al 2014 è stato un susseguirsi di aggressioni che avevano portato B.E. a sporgere circa venti denunce, tutte però ritirate di volta in volta.
Dopo l’ennesima aggressione che aveva danneggiato il timpano della vittima, e anche a causa dello stato di tossicodipendenza in cui versava, Janrno Cané nel 2017 si era sottoposto ad un percorso terapeutico-riabilitativo in una comunità vicino a Lecce e, al suo ritorno, B.E. aveva deciso di accoglierlo nuovamente in casa confidando in un reale cambiamento dei suoi comportamenti.
In effetti non si sono registrati più problemi fino a maggio 2018 quando, a causa di una crisi depressiva, Jarno Cané aveva smesso di lavorare riprendo le sue condotte violente verso la compagna; una sera di agosto era arrivato a cacciarla di casa costringendola a dormire in auto e, al suo tentativo di rientrare nell’abitazione, l’aveva malmenata e aveva strattonato anche le figlie minori che stavano tentando di difendere la madre.
I mesi successivi l’uomo aveva trascorso la maggior parte delle proprie giornate alternando sonno e manifestazioni di atteggiamenti ossessivo – possessivi nei confronti della vittima. Il momento peggiore si è avuto quando il 4 gennaio lo stesso aveva colpito al volto B.E. perché gli aveva rifiutato un rapporto sessuale, tentando inoltre di strozzarla.
A quel puntò la vittima aveva deciso di denunciare nuovamente il marito e si era fatta refertare per le ferite ricevute. I Carabinieri della Stazione di Schio, stante la gravità dei fatti ed il pericolo per l’incolumità della donna, hanno raccolto il più velocemente possibile tutte le prove a supporto delle denunce della stessa, comprese le dichiarazioni dei vicini, richiedendo al competente G.I.P., d’accordo con la Procura di Vicenza, l’emissione d’urgenza di un provvedimento idoneo a tutelare B.E e sanzionare i comportamenti dell’uomo.
Nei giorni seguenti, durante l’attesa del provvedimento, spesse volte le pattuglie della Compagnia sono intervenute a protezione della vittima, in quanto Cané dapprima si era introdotto furtivamente dentro casa di lei, approfittando della sua assenza e mettendo tutto a soqquadro, e le impediva poi di entrare una volta tornata presso la sua abitazione, mentre in un’altra occasione la rintracciava, tramite la geolocalizzazione del cellulare, presso l’albergo dove aveva deciso di stare fino all’emissione dell’o.c.c. da parte del Tribunale di Vicenza.
Nel pomeriggio di ieri, appena giunta l’ordinanza, i Carabinieri di Schio hanno provveduto all’immediata notifica all’uomo, applicandogli la misura degli arresti domiciliari presso la casa della madre a Malo.