Durante il Consiglio comunale che si è tenuto ieri, 23 gennaio, sono stati trattati diversi argomenti riguardanti la città di Vicenza, soprattutto le condizioni del carcere Del Papa a S. Pio X. La consigliera Consolaro ha aperto la discussione riguardante il penitenziario affermando:”sono sempre più frequenti i segnali d’allarme lanciati ciclicamente dal personale penitenziario, evidenziati dagli episodi di protesta, dagli atti autolesionistici frequenti, dai suicidi sventati e anche riusciti, come quello del ragazzo di 26 anni a Natale”. Come ha riportato successivamente la consigliera, l’anno scorso in Italia un carcerato ogni cinque giorni si è tolto a la vita. Ai suicidi si aggiungono i frequenti tentativi di rivolta che mantengono un livello di allerta e preoccupazione costante.
Psicofarmaci, specchio della qualità delle strutture
Inoltre, nel carcere di San Pio X è diffuso l’utilizzo di psicofarmaci, un indicatore attendibile della qualità del funzionamento della struttura: quando i processi formativi ed educativi funzionano, l’assunzione diminuisce. A ciò si aggiungono i problemi del sovraffollamento e della mancanza di personale. La consigliera ha sottolineato: “scarsità di personale ed inadeguatezza degli strumenti riducono la possibilità di contenere le tensioni e disincentivare i momenti di disperazione”.
Gli interventi in Sala Bernarda
Il Consigliere di minoranza Michele Dalla Negra è intervenuto affermando: “è un luogo comune che le carceri italiane siano affollate”. Infatti, secondo lui il sovraffollamento sarebbe dovuto agli standard italiani delle celle. Difatti, le misure minime a disposizione dei detenuti devono essere di almeno 6 metri quadri per l’Europa (per non essere definite “da tortura”, però, come lo stesso Dalla Negra ha evidenziato forse contraddicendosi) contro i 9 metri quadri dell’Italia.
Il capogruppo della Lega, Jacopo Maltauro, nel suo intervento, ha subito contraddetto lo stesso collega di opposizione dimostrando con i dati il sovraffollamento del carcere di Vicenza: I detenuti del carcere di Vicenza sono 356, di cui il 43% stranieri, mentre la capienza è di circa un centinaio in meno e c’è stato un peggioramento costante con 156 aggressioni e atti violenti dal primo di gennaio a settembre. Maltauro ha, poi, messo in evidenza le nuove assunzioni effettuate dal governo di mille agenti penitenziari. Inoltre, ha sottolineato l’assenza in aula del nuovo garante dei detenuti e delle libertà personali, affermando: “Il nuovo garante dei detenuti presente in quest’aula non lo registriamo e questo credo che sia un fattore di preoccupazione”.
La consigliera Benedetta Ghiotto è intervenuta sottolineando come l’aumento del personale non risolverebbe tutti i problemi, ma per far sì che la condizione delle carceri migliori è necessaria una maggiore preparazione del personale, anche per la loro stessa tutela. La discussione si è conclusa con le votazioni: 23 favorevoli, 1 astenuto e zero contrari, nella prima; 20 favorevoli e 7 astenuti nella seconda.