Di seguito le riflessioni sulle carceri affidate a una nota congiunto da Mirella Gallinaro del Coordinamento dei Garanti del Veneto e Maurizio Mazzi della Conferenza Regionale Volontariato Giustizia del Veneto, nella quale per la fase 2 del Coronavirus evidenziano preoccupazione per l’incertezza che influisce sulle condizioni di vita dei detenuti
Il Coordinamento dei Garanti del Veneto e la Conferenza Regionale Volontariato Giustizia del Veneto, riuniti l’11/06/2020 in un incontro in streaming per aggiornarsi sulla situazione complessiva degli istituti del Veneto e per valutare la prospettiva di una ripresa della ordinaria attività legata anche al rientro dei volontari e dei soggetti del terzo settore, pur non sottovalutando le difficoltà che la situazione attuale presenta e tenendo altresì conto di una situazione epidemiologica regionale confortante, esprimono grande preoccupazione per molti aspetti rilevanti ancora non regolati da linee guida diramate da parte delle istituzioni nazionali – DAP – o territoriali – PRAP – e di conseguenza affrontati con modalità differenti dai direttori delle carceri del Veneto che si trovano a dover gestire in prima linea questa seconda delicata fase.
Le difficoltà che incontrano i detenuti, quelli che potrebbero godere dell’art. 21, i permessanti e studenti, che frequentano corsi; la necessità della ripresa effettiva e diffusa delle attività del trattamento previsto dalla Costituzione tramite i funzionari giuridico pedagogici e gli assistenti sociali con l’apporto della comunità esterna; le incertezze sul mantenimento della sorveglianza dinamica e sul mantenimento ed il rafforzamento dell’uso delle tecnologie di comunicazione con l’esterno: apparecchi e connessioni”.
La volontà di rispettare le misure sanitarie e l’utilizzo dei DPI prescritti dall’autorità sanitaria e amministrativa del carcere” e chiedono “Al PRAP del Triveneto e UIEPE l’adozione urgente di linee guida per l’accesso dei volontari alle strutture penitenziarie e in area penale esterna; l’utilizzo per i colloqui di sostegno individuale e per le attività scolastiche educative e ricreative di collegamenti in streaming; il mantenimento delle attività proposte e autorizzate anche nell’imminente periodo estivo”.
Riteniamo importante informare anche la Magistratura di sorveglianza – concludono Gallinaro e Mazzi – per renderla partecipe della nostra preoccupazione per il possibile protrarsi di uno stato di incertezza e di assenza di attività con il conseguente impatto sulle concrete condizioni di vita dei detenuti.
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