Il Movimento 5 Stelle Veneto esprime profonda preoccupazione per la drammatica situazione nelle carceri in Veneto, segnata da un crescente numero di suicidi e da un grave problema di sovraffollamento.
Dichiara la sen. Barbara Guidolin: «I dati più recenti indicano che solo nel 2023 si sono verificati 8 suicidi nelle carceri venete su 40 suicidi totali in Italia pari al 20% a livello nazionale, un numero allarmante che riflette le condizioni critiche in cui versano i detenuti. Il Veneto, con una popolazione carceraria di oltre 2.500 detenuti, supera di gran lunga la capienza regolamentare delle strutture penitenziarie, contribuendo a creare un ambiente insostenibile sia per i detenuti che per il personale penitenziario. Le carceri di Padova, Verona e Vicenza sono tra le più colpite, con tassi di sovraffollamento che superano il 130%. Questo sovraffollamento, – prosegue la senatrice veneta Guidolin – unito alla carenza di risorse e personale, ha un impatto devastante sulla salute mentale dei detenuti. La mancanza di adeguate misure di supporto psicologico e di programmi di reintegrazione aggrava ulteriormente la situazione, portando a tragici epiloghi.»
È urgente un intervento immediato per affrontare l’emergenza carceri in Veneto. «Il M5S Veneto chiede un immediato potenziamento del personale penitenziario e formazione specifica per gestire situazioni di stress e emergenze psicologiche. Inoltre – propone Guidolin – è necessario investire in infrastrutture per garantire condizioni di vita dignitose, inclusi spazi adeguati, accesso a cure mediche e programmi di supporto psicologico. Non è più rinviabile la riduzione del sovraffollamento che può essere ridotto anche con misure alternative alla detenzione per reati minori e la revisione delle pene. Ribadiamo a gran voce una azione rapida e concreta per prevenire ulteriori tragedie e per garantire il rispetto dei diritti umani all’interno delle carceri. La situazione attuale è insostenibile – conclude la senatrice – e richiede un impegno deciso da parte delle istituzioni».