Caregiver, gruppi opposizione: “Zaia condivida con associazioni come intende spendere 5 milioni dello Stato”

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Anziani non autosufficienti assistiti nelle RSA
Anziani non autosufficienti assistiti nelle RSA

“No, i caregiver non sono semplici autisti come qualcuno ha suggerito, sono invece quelle persone che si prendono cura di un congiunto che non è autosufficiente”. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali di opposizione a proposito della gaffe del presidente veneto Zaia. Il tema èm importante e se n’è accorto anche il nuovo commissario straordinario Figliuolo. “È un impegno continuo che sfianca fisicamente ed emotivamente per via dello stretto legame con la persona accudita” proseguono Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Cristina Guarda (Europa Verde), Arturo Lorenzoni (Gruppo Misto), portavoce dell’opposizione a palazzo Ferro Fini, Anna Maria Bigon (Partito Democratico) ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle), che poi spiegano come si tratta di “una attività molto pesante anche sotto il profilo economico, perché è difficile, quando non impossibile, ritagliarsi del tempo da dedicare ad una attività lavorativa. È chiaro quindi come qualunque forma di contributo alla categoria sia essenziale”.

“A ottobre 2020, il Governo ha sbloccato dei fondi destinati ai caregiver, per il Veneto parliamo di circa 5 milioni – ricordano i consiglieri di minoranza – Il decreto con il quale sono stati sbloccati questi fondi prevede che le Regioni per accedervi debbano inviare una richiesta entro 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento (avvenuta il 22 gennaio scorso) allegando un progetto di massima degli interventi. Il decreto prevede, inoltre, che nella predisposizione del piano degli interventi le Regioni debbano coinvolgere le organizzazioni di rappresentanza delle persone con disabilità ma, nonostante la Consulta si sia riunita, a oggi non si hanno informazioni su come i suggerimenti arrivati dalle associazioni siano stati recepiti – osservano i consiglieri regionali – Per questa ragione, stamattina abbiamo depositato una interrogazione per chiedere alla Regione di condividere il programma anche con le associazioni di rappresentanza, chiarendo i criteri con cui intende assegnare questi fondi e le tempistiche per l’invio. Si tratta infatti di una occasione importante che non può prescindere da un preliminare e approfondito passaggio con chi concretamente vive queste situazioni ogni giorno sulla propria pelle”, concludono Ostanel, Guarda, Lorenzoni, Bigon e Baldin.