Carenza di 45.000 medici nei prossimi 5 anni, intervengono sulle cause Filippo Crimì e Daniela Sbrollini del PD

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L’on. Filippo Crimì e l’on, Daniela Sbrollini intervengono sulla preoccupazione per la carenza di medici che si andrà a configurare nei prossimi 5 anni (-45.000 quelli stimati) come ripreso in questi giorni dagli organi di stampa e di rappresentanza della categoria. «Condivido la preoccupazione per la carenza di medici di base e del SSN che potrebbe configurarsi nei prossimi anni lanciata da FIMMG e ANAAO – commenta Crimì – ma non dobbiamo dimenticare che molti giovani medici non trovano adeguati spazi lavorativi. Le assunzioni negli ospedali sono scarse, così come le convenzioni con i giovani medici di Medicina Generale.».

«Se è vero quindi – prosegue Crimì – che il numero dei medici è in allarmante decrescita, questo non è dovuto esclusivamente all’Università o alle Scuole di specializzazione medica, che gestiscono al limite delle loro capacità un numero di studenti troppo elevato e tra i più alti d’Europa.
Le cause sono piuttosto da individuare nelle insufficienti assunzioni, nell’antiquata e rigida organizzazione del personale sanitario, negli interessi corporativi, nei diversi ed inefficienti sistemi regionali.
Con il Partito Democratico nella legislatura appena conclusa mi sono concentrato molto sul tema della formazione medica. Abbiamo introdotto il concorso nazionale per l’accesso alle Scuole di specialità, una vera conquista che premia il merito e lo studio. I contratti annuali di formazione specialistica sono stati inoltre aumentati dai 3.500 del 2013 fino agli attuali 6.000. Su questo punto intendiamo, e io stesso intendo, spenderci per un ulteriore incremento dei finanziamenti da assegnare alle borse di specialità. Il divario tra il numero di laureati in medicina e quello dei posti a disposizione nelle specializzazioni è ancora significativo. Più che dalle esigenze del Sistema Sanitario, che assume pochi giovani medici, questo fattore dipende dall’aver ampliato eccessivamente il numero di nuove iscrizioni al corso di laurea.
Vogliamo, inoltre, che sorga una vera Scuola di specializzazione in Medicina Generale, introducendo contemporaneamente la possibilità di avere una laurea abilitante in medicina.
Il Sistema Sanitario Nazionale deve essere difeso e deve poter crescere dal punto di vista scientifico, professionale ed organizzativo per poter rispondere al meglio alle esigenze presenti e future della popolazione.»
Filippo Crimì, deputato PD

 

On. Daniela Sbrollini (Pd) – Salute: ridurre numero chiuso è raddoppiare i contributi per i percorsi in medicina generale.

“L’allarme lanciato sui quotidiani in questi giorni circa la progressiva diminuzione dell’organico dei medici di base è un dato che non puó lasciarci indifferenti.

Le regioni hanno la delega all’organizzazione del servizio sanitario sul territorio e appare chiarissimo come il Veneto stia tardando ad occuparsi della sempre più prossima mancanza dei medici di base. Occorre al più presto ridurre fortemente i limiti del numero chiuso per i corsi rivolti ai medici di base e almeno raddoppiare i contributi delle borse di studio da garantire ai neolaureati che vogliono intraprendere questo percorso per renderlo almeno concorrenziale al resto dei percorsi specialistici. Quando parliamo di salute al cittadino le risorse che si impiegano non sono semplicemente una spesa, sono un investimento per la comunità.

Solo così anche la nostra Regione sarà in grado di mantenere i livelli di qualità dell’assistenza sanitaria. Questi investimenti, urgenti e necessari sono imprescindibili per assicurare il diritto alla salute, sancito nella nostra Costituzione.

In questi anni per la Sanità il Parlamento ha fatto molto, innanzitutto con il pieno rinnovamento dei LEA, aggiungendo diritti e prestazioni sanitarie gratuite per milioni di italiani,
Il Fondo sanitario è passato dai 109 miliardi del 2013 ai 113,4 di oggi e si è compiuta una riforma sulla responsabilità professionale del personale sanitario.

Penso ad una sanità che si prenda cura della persona a 360 gradi, non solo sotto l’aspetto delle prestazioni e della cura delle patologie, ma come una vera propria presa in carico del cittadino, compreso il miglioramento della sua condizione sociale e psicofisica. Per fare questo serve una sanità sempre più vicina al cittadino, sempre più prossima sul territorio con un progressivo decentramento dell’assistenza medica . Solo così sarà possibile decongestionare gli ospedali che invece rimarranno punti di riferimento fondamentali per gli interventi più complessi e specialistici.

In questa visione, che il Partito Democratico rivendica ed ha portato avanti in questi anni, i medici di base sono fondamentali. Essi sono i primi interlocutori del sistema sanitario per la grande maggioranza delle famiglie, sulla loro figura e sulla loro presenza costante e capillare sul territorio è necessario aumentare gli incentivi. Stato e Regioni devono collaborare maggiormente, per un’offerta adeguata su tutto il territorio nazionale.

Se eletta in Parlamento nella prossima legislatura non verrà meno il mio impegno su questi temi, di cui mi sono sempre occupata partendo dall’ascolto e dal confronto con i professionisti del settore del mio territorio vicentino e veneto. “

On. Daniela Sbrollini, Pd