In merito al problema della carenza di personale medico in Italia il Nursing Up ha accolto positivamente le proposte effettuate dalla conferenza Regioni al Governo. “Guardiamo con favore al recente documento elaborato e, in particolare, accogliamo in modo costruttivo la parte inerente al rinnovato campanello di allarme sulla carenza di personale medico, rispetto alla quale, giunti ormai vicini ad un punto di non ritorno, occorre, senza alcun dubbio, un coraggioso e concreto piano di assunzioni, indispensabile per rimettere in carreggiata il nostro claudicante sistema sanitario”.
A dirlo è Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. “La carenza strutturale di 80mila infermieri rappresenta una emorragia non affatto arginata, che rischia di causare danni irreversibili ad un paziente già ampiamente debilitato – ha detto -.
Il nostro SSN non può permettersi, tra fughe volontarie di infermieri all’estero e addirittura dimissioni a raffica dalla sanità pubblica, di fare a meno della competenza e delle qualità umane di professionisti sulle cui forti spalle va ricostruito il presente e il futuro.
La nostra speranza, da un lato, è che il nuovo Governo e le Regioni trovino da subito, finalmente, la strada maestra per attuare un piano sinergico per dare nuovo impulso al sistema sanitario, partendo, come abbiamo detto più volte, da una sintonia di intenti che cementifichi le fondamenta di un fragile castello di sabbia, dove ognuna delle 21 regioni rischia di dare vita a 21 sistemi sanitari differenti.
Occorre poter contare sulla forza di un Governo che, in ambito sanitario, faccia finalmente da guida, con una serie di norme solide su cui le Regioni possano contare, seppur nel pieno rispetto dei differenti ruoli e peculiarità.
Ed è su un unico binario che Governo e Regioni devono adesso viaggiare, anche nell’ottica delle ingenti risorse a disposizione per la sanità italiana, con il nuovo Pnrr, una occasione da non sprecare, nell’ottica della conclamata carenza di personale medico anche in attesa ricostruzione della sanità di prossimità”.