Carenze nella polizia penitenziaria e nei vigili del fuoco: l’allarme dal congresso Fns Cisl Veneto

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carenze polizia penitenziaria e vigili del fuoco

Nei giorni scorsi, durante il quinto congresso regionale della Fns Cisl Veneto tenutosi a Monselice, è stato lanciato un forte allarme sulle criticità strutturali che da anni affliggono polizia penitenziaria e vigili del fuoco. Al centro della denuncia, la grave carenza di organico, la mancanza di risorse, il rischio per la sicurezza sul lavoro e l’aumento dei casi di decessi o gravi invalidità legati al servizio.

La segreteria regionale della Fns Cisl sarà guidata anche per i prossimi quattro anni da Stefano Pegoraro, affiancato da Giuseppe Terracciano e Roberto Galtarossa, entrambi di Padova. Pegoraro ha sottolineato come le due categorie siano oggi esposte a situazioni di elevata criticità: per la polizia penitenziaria, il sovraffollamento delle carceri – con il Veneto terza regione per indice di sovrappopolamento – si accompagna a strutture obsolete, sovraccarichi di lavoro e una gestione complessa dei detenuti con fragilità psichiatriche, spesso causa di aggressioni.

Per quanto riguarda i vigili del fuoco, le criticità principali riguardano il turnover insufficiente, le dotazioni obsolete, stipendi inferiori alla media europea e un ruolo non adeguatamente riconosciuto nella gestione delle emergenze. Pegoraro ha inoltre richiamato l’attenzione su episodi come gli interventi di Natisone e Chiavari, evidenziando come gli operatori siano sottoposti a pressioni sempre maggiori, senza adeguati riconoscimenti o tutele.

Nel suo intervento, Pegoraro ha anche tracciato un bilancio del lavoro svolto negli ultimi anni, ricordando la lunga trattativa con l’amministrazione penitenziaria regionale per migliorare le condizioni di sicurezza negli istituti del Triveneto, culminata con l’introduzione di professionisti sanitari specializzati per la gestione dei detenuti psichiatrici, come avvenuto nella Casa Circondariale di Belluno.

L’attenzione è poi tornata sui vigili del fuoco, per i quali Pegoraro ha evidenziato la presenza di uffici amministrativi in forte ritardo, personale tecnico carente, formazione insufficiente e condizioni operative che possono portare a disidratazione, ipotermia e stress da adrenalina durante gli interventi. Infine, ha criticato la proposta di regionalizzare il soccorso, sottolineando l’importanza di mantenere un corpo nazionale unitario per garantire risposte efficaci e omogenee in tutto il Paese.

Pegoraro, classe 1969, vigile del fuoco dal 1992 e funzionario tecnico presso il comando di Padova, è segretario regionale della Fns Cisl dal 2016 e rappresentante nazionale per la sicurezza sul lavoro nel Corpo.

Il congresso, dal titolo “Responsabilità e partecipazione”, ha visto anche la partecipazione del segretario generale nazionale Massimo Vespia e si inserisce nel percorso che porterà all’assemblea regionale della Cisl Veneto prevista per il 15 e 16 maggio.