Esposti trenta scatti del fotoreporter, per una visione “altra” e mai prima indagata del fenomeno migratorio.
La Libreria Galla a Vicenza (Corso Palladio 11) ospita dal 2 al 16 ottobre, con orario di apertura dalle 9 alle 20, la mostra del fotoreporter Max Hirzel dal titolo “Migrant bodies – Corpi migranti”, organizzata in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (29 settembre) e della Giornata della memoria e dell’accoglienza (3 ottobre).
L’inaugurazione è in programma mercoledì 2 ottobre alle 18 con gli interventi di Max Hirzel e di Giacomo Peretto dell’Area Mondialità ed Équipe Richiedenti Protezione Internazionale di Caritas Diocesana Vicentina.
La mostra nasce dalla collaborazione del tavolo delle associazioni che comprende Caritas Diocesana Vicentina, Associazione Centro Astalli Vicenza, Associazione Presenza Donna, Migrantes Vicenza, Chiesa evangelica metodista di Vicenza, ACLI Vicenza, Unità pastorale Porta Ovest in Vicenza, Cooperativa Pari Passo, Agesci zona Vicenza Berica, Centro Culturale San Paolo, Non Dalla Guerra, Refugees Welcome Italia e altre realtà come La Voce dei Berici e la stessa Libreria Galla.
Dal 18 al 31 ottobre la mostra si sposterà a Schio all’Atelier Neule, via Btg. Val Leogra 88/91, su iniziativa de “Il mondo nella città” onlus.
“Corpi migranti” documenta un angolo poco indagato del fenomeno immigrazione: la gestione della morte e dei corpi dei migranti deceduti in mare e recuperati. Sepolture, lavoro di identificazione, il lutto impossibile delle famiglie dei dispersi. È stata definita “fotografia chirurgica”. Con una prospettiva inusuale e immagini lontane da ciò che l’immaginario collettivo è abituato a vedere, questo lavoro consente di guardare al tema con altri occhi; le fotografie, le storie che stanno dietro, portano a guardare noi stessi come davanti a uno specchio e a interrogarci sulle nostre convinzioni e su quale società vogliamo essere, ora e in futuro.
Max Hirzel ci parla attraverso le sue fotografie di una realtà nascosta, di ciò che accade dietro un sipario a noi chiuso. Aprirlo significa dare dignità ad un fenomeno umano, o semplicemente provare ad andare oltre il legittimo ma non esaustivo dibattito favorevole o contrario all’immigrazione; perché essere consapevoli delle altrui sofferenze è il primo passo verso la costruzione di una società più libera.
Il fenomeno migratorio in atto ormai da molti anni in Italia è un fenomeno prima di tutto umano, oltre che sociale e politico. L’immigrazione è uno dei principali punti nelle agende politiche dei governi del mondo e questo fatto non può che creare un dibattito sull’opportunità o meno di creare politiche di accoglienza e di gestione dei flussi migratori. Comprendere un fenomeno così importante e provare a stabilirne i risvolti sociali e politici futuri è più che mai utile e legittimo, così com’è utile prendere una posizione consapevole e libera da luoghi comuni.
Rimane però un aspetto troppo spesso non considerato: quello umano. Il canale migratorio del mediterraneo è una delle rotte più pericolose del mondo per chi desidera partire. Dall’inizio delle rilevazioni si calcola – fonti UNHCR – che più di 30 mila persone abbiano perso la vita provando a raggiungere le coste italiane: molte di queste ad oggi non hanno un nome. Molte famiglie non hanno notizie di un proprio caro, e forse mai più ne avranno. Migrant Bodies racconta questo, e lo fa senza puntare il dito contro qualcuno.
Il lavoro “Corpi migranti”, pubblicato in Francia, Germania, Spagna, Inghilterra e Italia, nel 2018 è secondo classificato al premio Visa dell’Ani (Association Nationale Iconographes) al Festival Visa pour l’Image di Perpignan. Esposto a Parigi all’Ecole de Photographie des Gobelins, a Londra alla P21 Gallery e in diverse città italiane.
Max Hirzel
Diplomato in fotografia all’I.E.D. di Milano, ha realizzato reportage in diversi paesi di Africa e Medio Oriente, ma anche India e Brasile, Polonia ed Estonia, senza tralasciare l’Italia, dove si è concentrato il suo lavoro negli ultimi anni. Dal 2012 è membro dell’agenzia francese Haytham Pictures, distribuita da REA. Vanta pubblicazioni su riviste di più paesi, tra cui The Guardian, 6Mois, Polka Magazine, Der Spiegel, Al Jazeera, BBC on line, Il Venerdì di Repubblica, Internazionale, Sportweek, Pelèrin, Le Nouvel Obs, l’Humanité, Le Point, La Croix.