Carlo Houenou dall’Arzignano alla Nazionale in una settimana

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31 agosto 1996, a Vicenza mamma Therese dà alla luce il quarto figlio con papà Albert tutto felice nel vedere il suo Carlo per la prima volta – scrive in un comunicato stampa l’Arzignano C5 – 22 anni dopo quei due genitori originari del piccolo stato africano del Benin e arrivati in Italia a cercar fortuna festeggiano l’esordio con la Nazionale maggiore di futsal del biancorosso Carlo Houenou. Una storia che sa di vera e propria scalata col principino Carletto, soprannome conquistato sul campo dal pivot dell‘Arzignano, che ha iniziato nel 2008 con gli esordienti e oggi si ritrova scaraventato nel top del futsal tricolore.
Passo dall’esordio in Nazionale condito da un assist nella seconda sfida al debutto ufficiale in serie A – commenta il 21 arzignanese – e tutto questo coi colori della maglia dell’Arzignano che sono una seconda pelle per me. Una settimana importantissima per la mia carriera dove sento si la pressione ma dove voglio dimostrare di essere arrivato qui con le mie forze e dando sempre il massimo in ogni allenamento fatto in tutti questi dieci anni di calcio a 5. Famiglia di sportivi quella di Houenou coi genitori arrivati a Napoli una trentina danni fa e poi trasferitisi a Vicenza prima ed Arzignano poi per lavoro. Prima di Carlo sono nati Ida protagonista nell’estetica leggera, Rosine giocatrice di pallavolo e Liberato che di sport ha fatto basket. Tanti sport in una famiglia dove i nostri genitori ci hanno sempre dato la possibilità di giocare e questo è importantissimo per i ragazzi. Siamo molto uniti e se devo essere sincero sono contentissimo di vedere la mia famiglia sulle tribuna del PalaTezze a fare il tifo per me e la mia squadra. Fino a qualche anno fa preferivo non venissero, ma adesso sono cresciuto e sono cambiate tante cose. Io credo in loro come loro credono in me. In Belgio emozioni tinte d’azzurro in un gruppo da rifondare dopo la débâcle degli europei in Slovenia dello scorso febbraio. Occasione buona per mettersi in luce e conquistarsi una maglia pesante come la numero 9 che ha vestito nella doppia amichevole. Arrivare e vestire la maglia dell’Italia è un obiettivo che hanno tutti quanti quelli che giocano in qualsiasi sport. Emozione unica arrivarci e ora lavorerò sodo per restarci e meritarmi anche le prossime chiamate. Sono stato accolto bene, fa un certo effetto giocare al fianco di giocatori che fino allo scorso anno vedevo solo in tv e che ora saranno anche miei avversari. 11 gol due stagioni fa, 20 lo scorso anno, numero in crescita che lo hanno portato ad essere affiancato addirittura ai tricolori dell’Acqua&sapone in estate, trattativa poi sfumata. In un certo senso egoisticamente parlando forse la cosa più giusta per Houenou e il suo Arzignano, un amore iniziato tra gli esordienti nel 2008 che non poteva finire adesso sul più bello con l’esordio in serie A. Ricordo che giocavo a calcio col Garcia Moreno e mi chiesero di provare il calcio a 5, mai scelta fu più azzeccata visto che quello che ho fatto e quello che sto facendo tuttora. In dieci anni sono passato dagli esordienti a giocare in nazionale e a debuttare nella massima serie. Una scalata stupenda iniziata con Roberto Cazzola mio primo allenatore e poi continuata tra gli altri con Marcio che ieri mi allenava e oggi gioco in campo con lui.