Vivono a Villafranca di Verona tre fratelli autistici che hanno deciso di scrivere una lettera speciale a Babbo Natale.
Sono Derek 9 anni (semiverbale grado 3) ed i gemellini di 7 anni Liam (grado 2) e Colin (grado 1) che vivono la quotidianità tra
terapie, strategie e obiettivi per riuscire a raggiungere autonomie e serenità in quelle situazioni sociali che per molti sono “normalità”.
Insieme ai genitori (anche loro diagnosticati), hanno quindi deciso di
scrivere a Babbo Natale nella speranza di far avverare il loro grande desiderio: far capire al mondo quanto ogni singola persona può fare la differenza con ogni singolo gesto e parola.
Nella lettera si enfatizza l’importanza di premiare i “buoni” che hanno incrociato il loro cammino anche solo per pochi istanti e di quelle persone che con meravigliosi gesti hanno fatto la differenza. Ecco che i piccoli spiegano a Babbo Natale di ricordarsi di quella signora che ha aiutato la loro mamma con la spesa sussurrandole “io aiuto te, e tu aiuti me a capire mio nipote”, o delle allenatrici ed allenatori che si inventano giochi sempre nuovi per far collaborare insieme i bambini con diverse abilità e difficoltà e poi dicono “grazie a voi che ci state insegnando tanto”.
Non si dimenticano neanche dei colleghi di lavoro dei genitori che cercano di mandarli a casa prima per farli tornare presto da loro, né di quelle mamme che dicono corri dall’altro bambino che di questi mi occupo io.
Continuano con frasi “grazie di darci speranza” o delle insegnanti che scrivono “sto imparando tanto, ce la faremo”.
Non mancano di menzionare medici, terapisti, educatori, famiglie che non mollano e con immenso valore sanno mettersi in gioco, in discussione, cambiare e trasformarsi per il bene degli altri. Eroi che nel vedere una madre o un padre o nonni in difficoltà aiutano in maniera discreta e poi vanno via senza dare il nome.
“Aiutami a capire”, “facciamo conoscere la vostra storia ricca di speranza”, “proviamoci insieme” le frasi di estranei, passanti, commercianti, ristoratori, politici, associazioni e tutto senza chiedere nulla in cambio. I bambini poi parlano di uno dei grazie più belli arrivato da adolescenti della scuola secondaria di primo grado di Roncà dove gli studenti hanno addirittura studiato le loro movenze e tratti autistici per creare un film per far capire, insegnare e cambiare il mondo grazie al
film “Ad ogni singolo Contatto”.
“Dimmi come, ed io ti aiuto” “il mondo si può cambiare grazie all’impegno e volontà e lo faremo insieme, io ti insegno ma ho bisogno che tu insegni a me”, “ci rendete migliori”, sono le parole di famosi sportivi e gente comune pronta a fare la differenza organizzando giochi ed eventi.
La loro storia poi è stata narrata su giornali e tv e non mancano le parole di gratitudine per i giornalisti che hanno dato voce alla loro grinta, resilienza e perseveranza trasmettendo coraggio, unione e speranza a molti altri nella nazione. Dichiarano che non dipende dall’età, dal genere, dal colore, dai gruppi o dai singoli ma sono tutte quelle persone che nell’ombra allungano le mani, donano i loro cuori e combattono per un mondo migliore.
Preoccupati, però, ricordano a Babbo Natale che queste splendide persone mai chiedono per sé ma danno agli altri e i fratellini vorrebbero che Babbo Natale portasse loro tre desideri: Derek vorrebbe poter dire a tutti di vincere la paura e non piangere più, mentre Liam ci tiene a ricordare che tutti sono importanti, mentre Colin sprona a non arrendersi mai e a fare la differenza.
Quindi ecco il loro appello a Babbo Natale e a tutti voi nel mondo: aiutateli a portare questi messaggi di gratitudine alle persone buone la fuori che troppo spesso non vengono ringraziate o ricordate, e far capire a tutti che sono unici e proprio per questo fondamentali perché il mondo, e le anime pure, hanno bisogno di loro per fare la differenza e creare un futuro colmo di speranza e cambiamenti concreti!