“A oltre 20 anni dalla liberalizzazione del settore elettrico e a oltre 10 anni dalla liberalizzazione del mercato elettrico, il Paese si trova ancora una volta a rincorrere l’emergenza del caro-bollette, peraltro aggravata dalla transizione energetica in atto, e a far pagare ai cittadini-consumatori le conseguenze delle mancate scelte di politica energetica e dell’ancora non chiaro e trasparente processo di passaggio dal mercato tutelato al mercato libero che si traduce in bollette dai costi elevati, dovute ad una struttura tariffaria obsoleta, ma anche alla mancanza di garanzie di sistema delle società di vendita dell’energia – afferma nel comunicato che pubblichiamo Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale – Il Paese deve decidere in che direzione andare: se vuole andare verso le fonti rinnovabili allora si deve gradualmente “smarcare” dalle dinamiche di prezzo delle materie prime fossili – prosegue Pierpaola Pietrantozzi, Segretario nazionale Adiconsum – revisionando la struttura tariffaria in modo tale che preveda, tra le altre cose, il trasferimento degli oneri generali di sistema sulla fiscalità generale, mantenendo in capo alla tariffa elettrica solo quelli effettivamente attinenti, l’esclusione del calcolo dell’Iva dagli oneri e dalle accise, l’applicazione dell’Iva agevolata al 10% sulle quote relative alla materia prima ed alla commercializzazione di luce e gas, ecc.., senza dimenticare di prevedere misure per combattere in maniera efficace la povertà energetica, che interessa milioni di famiglie, aggravata anche dall’emergenza Covid.
Ad avviso di Adiconsum, c’è bisogno di fare una scelta strategica di fondo che veda il coinvolgimento delle Associazioni consumatori in prima persona e non come parte finale di un ingranaggio con i cittadini-consumatori costretti solo a subire i vari rincari dall’alto. Ecco perché – conclude De Masi – da tempo abbiamo chiesto un incontro urgente ai Ministeri interessati con tutte le parti coinvolte al fine di pervenire a soluzioni strutturali che scongiurino il ripetersi di interventi emergenziali, che producono rincari di bollette ormai insostenibili, che ricadono sempre sui cittadini-consumatori e sulle loro famiglie”.