Caro bollette a Vicenza. Si è svolta ieri sera, mercoledì 21 settembre, una protesta civica in Piazza della Signoria. Presente anche il sindaco Francesco Rucco.
Per strada, “armati” di bollette di luce e gas con cifre astronomiche stampate alla voce “importo da pagare”, c’erano commercianti, artigiani, imprenditori, famiglie del capoluogo e della provincia. Una replica di quanto avvenuto pochi giorni fa a Mestre e di cui avevamo riferito in un altro nostro articolo.
Le rivendicazioni sono le medesime. Sono state circa un centinaio le persone che hanno così risposto all’appello di una di loro, Sonia Scussolin, proprietaria di uno dei tanti esercizi commerciali del centro città.
Una situazione insostenibile per molti, quasi per tutti, se si pensa che le bollette presentano rincari di quattro, cinque volte tanto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il caro bollette non piace a nessuno e lo si è urlato a gran voce, nella convinzione che l’urlo possa arrivare ai piani alti, di chi conta, di chi dovrebbe prendere immediatamente provvedimenti.
La politica. Quella che in qualche modo era rappresentata dal primo cittadino vicentino, Francesco Rucco, che per forza di cose poco o nulla può per intervenire su una situazione emergenziale che ha radici profonde e lontane, se diamo per scontato che derivi dal piano internazionale.
“È un momento molto delicato – ha detto Rucco in piazza -. Il Governo deve adottare delle misure efficaci subito. Oggi – ha poi aggiunto con tono polemico – mi sarei aspettato di vedere qualche esponente in più della Giunta, dal momento che tra di loro ci sono anche dei candidati” alle imminenti elezioni politiche del 25 settembre.
“I suggerimenti per il risparmio lasciano il tempo che trovano. Quello che serve è un modo per evitare che le attività chiudano, che si perdano dei posti di lavoro”: questo in sintesi il sentiment dei manifestanti.
Manifestanti che hanno deciso di replicare l’iniziativa mercoledì prossimo, alle 19 e 30, sempre in piazza dei Signori di Vicenza. Le rivendicazioni saranno le medesime e si spera che le presenze aumentino. Non è escluso che altri sit-in di protesta seguano a queste prime esperienze.