E’ di questi ultimi giorni la notizia apparsa su alcuni quotidiani a tiratura nazionale (ad esempio La Verità e Il Sole 24 Ore) secondo la quale il Governo si appresta a varare un Decreto per sostenere famiglie e imprese contro il caro bollette, i cui fondi verrebbero in parte da extragettito fiscale ma anche dalle pieghe del bilancio dello stato, ossia dai decreti inattuati o scaduti tra cui gli indennizzi del Fir.
ViPiu.it con un articolo pubblicato il giorno 8 settembre ha lanciato un segnale chiarissimo all’esecutivo, ossia nessuno tocchi il FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori).
Sulla vicenda abbiamo interpellato vari parlamentari vicentini e veneti, tutti ricandidati alle politiche del 25 settembre prossimo, e, bisogna riconoscerglielo, il primo come spesso (sempre?) avviene, a trovare il tempo per rispondere, senza limitarsi, come altri preferiscono, solo a comunicati o agenzie stampa senza interazione è stato l’on. Pierantonio Zanettin che da sempre si occupa della questione.
Questo inciso, che ci permettiamo nell’attesa, speriamo almeno questa volta non vana, di altre risposte, serve anche a spiegare la frequenza con cui riportiamo le opinioni, le prese di posizione concrete e gli atti parlamentari del componente vicentino della Commissione banche (oltre che presidente della Commissione Rossi e a capo della Commissione Giustizia di Forza Italia) candidato ora al senato nel Collegio Veneto 2 che comprende Padova, Vicenza e Verona.
Onorevole Zanettin, abbiamo letto sulla stampa che l’esecutivo intende recuperare risorse per il caro bollette anche dai decreti inattuati o scaduti. Cosa ne pensa lei che si è fatto più volte promotore di emendamenti correttivi alla L. 145/2018 a tutela dei risparmiatori?
La finalità è senz’altro nobile, perché il problema del caro bollette è urgente, tuttavia sarebbe gravissimo se qualcuno pensasse di usare i fondi del FIR perché non si tratta di fondi che derivano dalla fiscalità generale ma dal sistema bancario, ossia dai fondi dormienti.
A suo giudizio fra i decreti inattuati rientra anche la legge istitutiva del FIR?
Credo proprio di no. Come dicevo si tratta di risorse che provengono dal sistema bancario, il FIR non ha nulla a che vedere con i decreti scaduti e inattuati, anzi teniamo presente che molti risparmiatori attendono il secondo riparto.
Onorevole il problema del risparmio tradito lei lo ha seguito in prima persona altre forze politiche un po’ meno. A volte è mancata la sensibilità, qualcuno dice ancora che tutto sommato si tratta di azionisti quindi il rischio di perdere tutto era implicito. È d’accordo con chi la vede così?
So che molti improvvisano interesse, personalmente posso tranquillamente affermare che la battaglia mi appartiene e il mio impegno per i risparmiatori sarà costante se verrò rieletto.
Quanto alla sua domanda un conto è il tema dell’azionariato popolare, ossia titoli diffusi ma non quotati comunque soggetti a vigilanza, altro è l’investimento in borsa, si tratta di cose ben diverse…