È prorogato fino al 2 agosto il minimo taglio sulle accise, che ci attendeva durasse almeno fino a settembre. La proroga cessa strategicamente proprio un attimo prima dei grandi spostamenti per le vacanze estive.
E torna un lusso viaggiare in auto.
Il prezzo medio supera i 2 euro al litro, sia per diesel sia per benzina. Eppure le quotazioni del mercato petrolifero segnano un ribasso.
Va da sé che, alla base della continua impennata vi sono anche abili e spregiudicate speculazioni.
In un rimpallo continuo di responsabilità, le principali accuse ricadono su petrolieri e distributori, che avrebbero ora interesse a rifarsi per le perdite subite durante il periodo del blocco pandemico.
Il problema, però, è più complesso di così.
Anzitutto si pensi al sistema di produzione dei carburanti: le raffinerie sono aziende molto energivore e, con l’aumento dei costi del gas e della relativa energia, hanno subito in questi ultimi mesi un’impennata nelle spese di produzione.
Non solo, i carburanti vengono trasportati per la maggioranza su gomma, con i relativi costi del diesel da trazione che si aggiunge a quello del gasolio stesso. Un cane che si morde la coda insomma.
Non manca, è vero, la speculazione finanziaria.
Come ogni prodotto, anche i carburanti sono sensibili alla domanda e, a fronte della forte richiesta di gasolio a livello globale e al calo di forniture dalla Russia, la sua quotazione è salita, in alcuni casi superando quella della benzina.
Infine, c’è la parte di tassazione, variabile nei singoli Stati.
Alla fine, a ogni modo, la materia prima incide sul costo finale di appena un terzo. La metà dipende dalle accise. Tutto il resto è incassato come Iva.
Fatto è che i cittadini si possono limitare soltanto a subire una pressione ormai insostenibile, in balia delle politiche speculative di più parti, senza poter contare su un fattivo supporto e senza poter avere chiarezza in ordine all’andamento dei costi anche per il prossimo futuro e alle logiche sottese.
Meritocrazia Italia ha già chiesto maggiore rispetto per il sacrificio dei cittadini, invocando trasparenza e un serio impegno nella definizione di un accordo a livello europeo per la definizione di un tetto ai prezzi del gas all’ingrosso. Oggi sollecita almeno un prolungamento dei termini di proroga del taglio delle accise, oltre a una reale strategia di contrasto di spregiudicate logiche speculative.
Stop war.
——
Fonte: ‘Caro carburanti’: inaccettabile il passo indietro sui tempi di proroga del taglio delle accise