Abbiamo tentato di dimostrare, e speriamo di esserci riusciti, che il carovita, del quale sono afflitti i consumatori, ha la sua origine principale nella guerra in corso in Ucraina.
In questa guerra c’è un aggressore e un aggredito, il primo si chiama Federazione russa e il secondo Ucraina – si legge nella nota che pubblichiamo a firma dell’Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –.
Abbiamo dimostrato che le argomentazioni addotte dal presidente della Russia, Vladimir Putin, erano prive di consistenza, da quella storica a quella relativa alla sicurezza.
E’ un dovere soccorrere l’aggredito? Si.
A chi argomenta che c’è un limite alla difesa, rispondiamo con una domanda: se vostra figlia fosse aggredita cosa fareste? Lascereste fare al violentatore o interverreste?
Passando dal piano personale a quello politico, o geopolitico come usa dire, si sostiene la tesi che è “bene” lasciare che la Russia acquisisca i territori che vuole, per riportare la pace che, però, è quella del violentatore: una volta consumato lo stupro si acquieterà, sicchè, diamo alla Russia ciò che vuole così si calmerà, tornerà la “pace” e tutti potranno tornare ai loro affari.
Il problema è che Putin è un violentatore seriale: dopo la Cecenia, c’è stata l’Ossezia, poi l’Ucraina (Crimea), ora di nuovo l’Ucraina (Donbass, ecc.) e si preannuncia la Moldovia (Transnistria).
Se qualcuno crede che il criminale Putin smetterà, ha preso un abbaglio, ed è stato un errore non averlo fermato in tempo.
Se la storia serve a qualcosa, è bene studiarla, per non ripetere gli errori dei quali, oggi, stiamo pagando i prezzi anche in termini di… carovita.
Primo Mastrantoni, Aduc