Le cartelle non pagate ex Equitalia valgono circa 151 miliardi di euro e il Governo punta a non perderli del tutto. L’esecutivo da un lato, con la riforma della riscossione, è favorevole al discarico automatico dei crediti inesigibili, dall’altro riflette su come non dire addio a somme così sostanziose.
Ne è prova il parere espresso dalla commissione Finanze del Senato sul decreto legislativo che riscrive le regole della riscossione e attuativo della riforma fiscale. Valutare prima, dunque, tutte le strade possibili.
Come si legge su Il Sole 24 Ore di oggi in edicola, per Massimo Garavaglia della Lega, presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama e relatore al provvedimento, “una strada è «la cartolarizzazione», ossia «cartolarizzare quote di crediti per affidarli a società o soggetti privati specializzati in questo settore, che magari già lo fanno e operano sul mercato per gli istituti di credito. Occorre sfruttare la maggiore efficienza e capacità di operare sul mercato del credito prima di rinunciare a somme da cui lo Stato potrebbe alla fine recuperare risorse importanti»”.
Nel mirino della cartolarizzazione, in particolare, i crediti superiori ai 100mila euro e iscritti nel magazzino dei crediti inesigibili. Secondo il leghista anche solo il 10% di queste somme, se recuperato, sarebbero utili a misure quali il taglio al cuneo o la riduzione delle tasse su dipendenti, pensionati e autonomi.
Il parere della commissione Finanze del Senato contiene inoltre l’invito a una riflessione anche sulle cartelle non pagate fino a 10mila euro che riguardano multe e tributi locali come Imu o Tari. Anche qui si pensa all’affidamento della riscossione a soggetti privati iscritti all’apposito albo del Mef.
Cartolarizzare è ritenuta la soluzione anche per i carichi affidati all’agente pubblico della riscossione dal 2000 al 2024. “A occuparsene – si legge ancora sul quotidiano economico – dovrebbe essere la stessa Commissione incaricata dal governo, secondo lo schema del decreto di riforma, di passare al setaccio gli oltre mille miliardi di crediti che oggi gonfiano il magazzino della ex Equitalia per poi procedere progressivamente alla loro cancellazione. In sostanza, stando al testo del parere approvato ieri al Senato, l’ente creditore dovrebbe poter proporre all’agente della riscossione la cessione o il trasferimento dei crediti attraverso procedure di cartolarizzazione a soggetti privati che operano sul mercato e attraverso gara pubblica prevedendo anche la «vendita in blocchi rispetto alle somme giacenti tra i crediti definiti inesigibili»”.
Fonte: Il Sole 24 Ore