L’Amministrazione della Casa di Riposo “San Giovanni Battista” di Montebello, in un recente incontro, ha confermato alle Organizzazione Sindacali l’aggiudicazione ad una nuova cooperativa della gestione del servizio di assistenza socio-sanitaria a favore di tutti i 110 anziani presenti nella struttura, oltre che del servizio di sanificazione e pulizia degli ambienti.
Come se non bastasse, la Casa di Riposo di Montebello si riserva di estendere l’esternalizzazione anche al servizio infermieristico notturno per i restanti 65 posti letto e del servizio educativo attualmente ancora in gestione diretta dell’Ente…e non è difficile prevedere che anche questa sarà solo questione di tempo.
Tra le motivazioni che hanno portato alla scelta di completare il processo di esternalizzazione, la Casa di Riposo ribadisce la difficoltà nella gestione del personale, dovuta all’elevato numero di part-time e di assenze dovute a malattie e “congedi parentali ai sensi della legge 104/92”.
Siamo francamente allibiti.
Questo vuol dire che i lavoratori della cooperativa non potranno ammalarsi o usufruire di congedi previsti da Leggi dello Stato?
E’ questo il modo di fidelizzare il personale, in un periodo storico in cui la carenza di operatori addetti all’assistenza sta mettendo in seria difficoltà molte strutture residenziali per anziani? Facciamo presente infatti che buona parte degli operatori rimasti se ne sono andati, di fronte al rischio di veder peggiorate le loro condizioni contrattuali passando alle dipendenze di una cooperativa.
Veramente si pensa di risolvere i problemi privatizzando i servizi, cioè pagando meno il personale?!
Oppure siamo di fronte all’ennesima dimostrazione della volontà di scaricare su lavoratrici e lavoratori difficoltà organizzative o di bilancio?
Se i problemi persistono nonostante da tempo 78 dei 110 ospiti siano gestiti dal punto di vista assistenziale da una cooperativa, siamo convinti che le cause vadano ricercate altrove.
Attribuire le “colpe” di una difficoltà gestionale ai lavoratori part-time o a chi deve ricorrere ai congedi parentali per assistere un proprio familiare, oltre che irrispettoso nei confronti di tutti i lavoratori, evidenzia a nostro avviso anche una scarsa capacità di analisi dei veri problemi.
Ribadiamo dunque la nostra netta contrarietà alla decisione presa da questa Amministrazione che, invece di affrontare con lungimiranza i problemi, decide di “passare la palla” a soggetti esterni, scaricando i costi di questa scelta sulle condizioni di lavoro di chi si occupa dell’assistenza agli anziani.
Le Segreterie provinciali
Fp Cgil – Uil Fpl A. Mantiero – R. Marostegan/D. Girardi